
Clamorosa sconfitta per uno dei sindaci più amati d’Italia. A nulla sono serviti gli interventi della stato maggiore Dem con la “posa della prima zolla” per il costruendo impianto sportivo e la presenza del ministro Luca Lotti poi salito sul podio a dar man forte al comizio. A nulla è valsa la nomina in segreteria PD lanciata sa Matteo Renzi. Neanche le 120 firme raccolte da Realacci tra parlamentari ed europarlamentari per candidarla al Nobel per la Pace insieme a Lampedusa sono valse sul territorio. Tra i quattro candidati – numero che lasciava già ampiamente intendere la scarsa stima dei suoi concittadini – in corsa per la poltrona di sindaco, Giusi Nicolini si è piazzata terza, salendo appena sul podio. Una sconfitta che farà discutere ovunque tranne che a Lampedusa dove il “Ko tecnico” era ampiamente previsto.
Martello è già stato sindaco di Lampedusa e Linosa per due mandati ed assessore ai lavori pubblici per un mandato. Cavallo di battaglia della sua campagna elettorale è stato il Piano regolatore per le isole.
Alle 05:00 lo spoglio, parziale, vedeva i seguenti risultati:
Totò Martello – Lista “Susemuni” – 1039 voti
Filippo Mannino – Lista “Fare Lampedusa e Linosa” – 824 voti
Giusi Nicolini – ” Lista “Per non tornare indietro” – 660 voti
Angela Maraventano – Lega Nord – 175 voti
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