
Gli allievi della MAST79 hanno terminato di esibirsi. Un omaggio all’ospite che inaugura la terza edizione del Salus Festival a Caltanissetta. Un grintoso coro di ragazzi ha presentato alcune cover la cui musica si deve all’attesissimo ospite. Le note di “Sole mio” riempiono la sala. Più di duecento adolescenti si guardano non capendo. Sul palco, il maestro sorride. Giulio Rapetti, in arte Mogol, classe 1936, guarda i ragazzi che, con il naso all’insù, stanno cercando di capire. I primi schermi degli smartphone s’illuminano. Il volume della musica si abbassa e Mogol inizia a parlare. Di nuovo buio completo in sala. Gli occhi di tutti i ragazzi sono fissi sul palco. Inizia il racconto del pop italiano da parte di uno dei suoi più importanti protagonisti.

Ma il cuore di Giulio batte forte. Fu lui che, assieme a Gianni Morandi, Paolo Mengoli e Claudio Baglioni, nel 1975, diede vita alla “Nazionale Cantanti” che ancora oggi, a più di quarant’anni dalla sua nascita, rappresenta uno dei sani connubi tra lo sport e la solidarietà. I numeri di Mogol? Ha disputato 279 partite segnando un totale di 33 gol. Non male per un musicista! Pubblico entusiasta, al “Tetro Rosso San Secondo” a Caltanissetta. Forse il maestro avrebbe potuto essere un più generoso con il suo giovane pubblico. Uno spazio alle domande, mio personale giudizio, avrebbe magari permesso di esaudire quella sana curiosità dei ragazzi. Uscendo dal teatro ho visto un ragazzino che aveva sotto il braccio un pallone da calcio nuovo di zecca. LO guardo. “E quello?”. Il ragazzino mi guarda e, anzichè ignorarmi, sorride. “È per domani. Domani c’è Totò Schillaci”. Lo saluto e mi avvio. A domani.
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