70 anni di Costituzione

Nel 1948 entra in vigore la Costituzione della Repubblica italiana. La Carta Costituzionale originale è custodita presso la Camera dei Deputati

Quando, il 2 giugno 1946, sei anni dopo l’inizio della Seconda Guerra Mondiale e vent’anni dall’inizio della dittatura fascista, l’Italia andò per la prima volta al voto, si espresse non solo per il referendum monarchia-repubblica, ma anche per la formazione dell’Assemblea Costituente. Eletta con sistema proporzionale, furono assegnati 556 seggi distribuiti in trentun diversi collegi. Uno dei primi compiti dell’Assemblea fu di nominare, al suo interno, la “Commissione per la Costituzione”, un organismo composto da 75 membri a cui fu affidato l’incarico di redigere il progetto generale della nuova Carta Costituzionale. Furono create tre sottocommissioni con competenze specifiche: la prima, presieduta da Umberto Tupini in quota alla Democrazia Cristiana si occupava di diritti e doveri dei cittadini, la seconda, diretta da Umberto Terracini del Partito Comunista Italiano, si occupava di organizzazione costituzionale dello Stato e l’ultima, presieduta da Gustavo Ghidini del Partito Socialista Italiano, di rapporti economici e sociali.

L’apporto di Giorgio La Pira fu fondamentale per distaccarsi dai modelli europei, sostanzialmente divisi tra il modello “atomista, individualista, di tipo occidentale, rousseauiano” e quello “statalista, di tipo hegeliano”. Il modello proposto prevedeva che “per il pieno sviluppo della persona umana, a cui la nostra Costituzione doveva tendere, era necessario non soltanto affermare i diritti individuali, non soltanto affermare i diritti sociali, ma affermare anche l’esistenza dei diritti delle comunità intermedie che vanno dalla famiglia sino alla comunità internazionale”. Dopo essere stato presentato in aula nel febbraio 1947, il progetto fu discusso sino al mese di dicembre. Numerose modifiche furono introdotte dall’iter parlamentare ma nessuna tentò di modificarla nella sua struttura più essenziale, che fu ampiamente condivisa. Il testo definitivo fu approvato il 22 dicembre 1947. Con 62 voti contrari e nessun astenuto, i 458 voti favorevoli approvarono la Carta Costituzionale della Repubblica Italiana. Da allora a oggi, nel lungo viaggio verso la democrazia che l’Italia ha iniziato quel giorno, diverse modifiche sono state fatte dalle diverse legislature ma, come già avvenuto nel 1947, nessuna modifica strutturale è mai stata fatta. Questo per merito della stessa Carta, ideata tanto bene da non necessitare riforme ideologiche e di un sofisticato meccanismo di salvaguardia che prevede tempi e doppi passaggi dalle due Camere con una maggioranza specifica e non assoluta.

La Carta Costituzionale entra in vigore 1° gennaio 1948. La copia originale è custodita presso la Camera dei Deputati. Ci si aspetterebbe una grande teca illuminata e custodita con cura, messa in grande evidenza, trattandosi del documento originale che contiene la Costituzione della Repubblica Italiana. Invece no. Nell’angolo di una grande sala conferenze, c’è un piccolo cubo trasparente che la contiene. Piccola. Non si tratta di un grande libro. Ricorda piuttosto i vecchi quaderni scolastici con le righe, quelli da scuola media. Sembra un libretto fragile, senza una copertina in pelle che lo avvolga. Siamo noi, la copertina in pelle della nostra Costituzione, quella copertina che può essere in forte cuoio, con importanti fregi in oro stampati a caldo. È nostro, il compito di difenderla, non della piccola teca trasparente.

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