Nella scorsa settimana, Palermo è stata oggetto di un articolo particolarmente ironico, apparso su Rolling Stone, a firma di Selvaggia Lucarelli. L’argomento è il calendario “ritardato” delle iniziative natalizie organizzate dall’amministrazione panormita. Come spesso accade alla Lucarelli, le critiche le sono volate addosso. Ma, come darle torto? A proposito di ritardi palermitani, si è finalmente insediato oggi, nella Sala Sciascia di Palazzo Comitini, sede della Città Metropolitana di Palermo, il comitato che avrà il compito di pilotare il progetto “Palermo Capitale italiana della Cultura 2018”. Costituito dal sindaco Leoluca Orlando e dall’Assessore alla Cultura Andrea Cusumano, conterà sul supporto di Dacia Maraini, già Presidente del Comitato Scientifico.
Nel corso della cerimonia d’insediamento, si è deliberato di richiedere al governo Nazionale e alla regione Sicilia, di nominare il loro rappresentate all’interno del comitato per renderlo operativo quanto prima. Si è anche avuta la conferma che il management di “Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018” sarà affidato alla Fondazione Sant’Elia. L’amministrazione è in grande ritardo. Oramai a gennaio inoltrato, manca ancora il logo dell’importante evento, il piano di comunicazione e, soprattutto, in giro per la città, non c’è nulla che possa ricordare ai turisti e ai cittadini di Palermo dell’importante titolo che le è stato assegnato quest’anno. Manca ancora un definitivo programma degli eventi e delle iniziative, che si sommerebbero a quelle di Manifesta 12, altra grande manifestazione che si terrà a Palermo nel corso del 2018. Di nuovo è tutto rimandato a un’annunciata conferenza stampa che si terrà il 29 gennaio prossimo. Nella stessa data, inoltre, sarà dato il via al calendario degli eventi, compatibilmente con la disponibilità del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, che dovrebbero partecipare alla cerimonia protocollare, step fondamentale per inaugurare gli eventi previsti nell’anno.
La città di Palermo sembra essere in grande ritardo. Nel 2019 Matera sarà Capitale Europea della Cultura e già, in giro per la città e sulla rete, si vedono le tracce e lo sviluppo delle strategie di comunicazione necessarie per l’evento. La porta di Palermo verso il mondo è chiusa, nell’attesa che la burocrazia trovi la chiave per aprirla. Subito dopo dovrà trovare quella per tenerla aperta.
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