Mentre prosegue il progetto “Chi educa una bambina, educa un popolo”, la campagna sociale per il diritto all’istruzione e all’alfabetizzazione nel mondo di cui è Advocacy Mete Onlus, d’intesa con l’Associazione Fiori di Acciaio, Giorgia Butera, presidentessa di Mete, non rimane con le mani in mano. “Restituire dignità umana e territoriale è principio fondamentale per rendere Persone e Città, identità solide e consapevoli” dichiara Giorgia Butera. È uscito da poco il suo “Torniamo umani”, un libro che raccoglie, attraverso un gruppo d’interviste selezionate, focus riguardanti i bambini, i rifugiati e le donne.
L’ultimo progetto di Mete Onlus, sostenuto da “Fiori di Acciaio”, l’associazione presieduta da Marcella Cannariato Dragotto, è “Stop sexual tourism”, che vede Fiori di Acciaio anche come partner operativo. Il progetto è finalizzato a combattere e contrastare, con ogni mezzo, lo sfruttamento sessuale minorile nell’ambito dei circuiti turistici, istituzionali, educativi, e sportivi e ogni contesto ove ne sia possibile la diffusione e conoscenza. Il 16 gennaio scorso, al Senato della Repubblica, nella Biblioteca “G. Spadolini” di Palazzo della Minerva a Roma, è avvenuta la presentazione ufficiale del progetto. I dati sul fenomeno sono allarmanti. Secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo, che lo monitorizza, tre milioni di persone ogni anno viaggiano per praticarlo. Si tratta d’individui che abusano di bambine e bambini figli della guerra, della miseria e della povertà. Tutti i bambini del mondo hanno il diritto a essere amati allo stesso modo e di vivere in maniera sana e naturale. Non è accettabile in alcun modo, che si debba partire per praticare turismo sessuale. Il viaggio è un’altra cosa. Il viaggio è istruzione, svago, conoscenza. Il viaggio è cultura del vivere.
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