Sono 23 le organizzazioni sociali, sindacali e politiche promotrici dell’appello “Mai più fascismi” che hanno indetto, per la giornata del 24 febbraio, una manifestazione che sfilerà per le vie di Roma. Al loro appello hanno risposto oltre a Milano anche Palermo dove, nei giorni scorsi, il segretario provinciale di Forza Nuova, Massimo Ursino, è stato vittima di un’aggressione. Le forti tensioni esistenti hanno creato le condizioni per una militarizzazione della città. Dalle prime ore del pomeriggio, elicotteri della Polizia di Stato hanno costantemente sorvolato il centro storico. È stato inoltre creato un cordone armato per dividere i manifestanti che partecipavano alla manifestazione antifascista dai simpatizzanti che avrebbero partecipato al comizio di Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, previsto in piazza Croci e poi spostato al Grand Hotel delle Palme. Al comizio elettorale di Fiore è stata selezionata la stampa ed è stato negato l’accesso all’inviato di La Repubblica, quotidiano inviso a Forza Nuova e contro il quale non erano mancate manifestazioni in passato.
Diverse migliaia di cittadini hanno aderito invece alla manifestazione che è partita da Piazza Verdi, la piazza antistante il Teatro Massimo.
Grande la partecipazione della società civile e democratica palermitana: da Giovanni Impastato, fratello di Peppino, all’ANPI e al coordinamento del Palermo Pride, l’impegno antifascista della città ha voluto – al fianco dei Centri Sociali e di Potere al Popolo – lanciare un messaggio chiaro: No alla violenza. Gli stessi aderenti ai Centri Sociali palermitani hanno sfilato, vestiti di nero, con le braccia alzate e i polsi legati da nastro adesivo, segno del loro rifiuto della violenza e delle provocazioni.
Il corteo antifascista che ha sfilato per le vie di Palermo