Nella tarda serata di ieri si è sbloccata finalmente la situazione della nave Diciotti. Ai 67 migranti è stato dato il via libera per scendere nel porto di Trapani, dove l’imbarcazione era giunta nel pomeriggio. “Sta per iniziare lo sbarco dei migranti che sono a bordo della nave Diciotti, ancorata nel porto di Trapani. Sono state completate le procedure di identificazione delle persone che erano a bordo, con particolare riguardo a quelle a cui risulterebbero imputabili le condotte che configurano ipotesi di reato”, ha dichiarato poco prima delle 22 il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, che ha aggiunto: “Nei prossimi giorni proseguiranno gli accertamenti, a cura della Polizia di Stato, con assunzione delle informazioni testimoniali di tutte le persone che sono state trasportate. Gli esiti delle ulteriori indagini verranno trasmessi alla Procura competente”.
A frenare lo sbarco era stato il ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Io non do nessuna autorizzazione” a sbarcare “se qualcun altro lo fa al mio posto se ne assume la responsabilità giuridica e politica”. Il vicepremier aveva dichiarato di volere chiarezza riguardo le minacce nei confronti del comandante e dell’equipaggio del rimorchiatore Vos Thalassa: “Sto semplicemente aspettando un riscontro sulle indagini della polizia sui violenti a bordo di quella nave e sugli scafisti, perché mi risulta in base a prove fotografiche che si possano individuare”, ha spiegato Salvini, a Zapping su RaiRadio1. “Quei delinquenti non meritano i 35 euro al giorno con cui gli altri stanno mesi e anni in Italia”, dice Salvini, “se hanno sbagliato i migranti pagano i migranti, se ha mentito qualcun altro paga qualcun altro”, aggiunge riferendosi al fatto che l’armatore della Vos Thalassa ha smentito le violenze a bordo di cui si è parlato e che hanno portato al trasbordo dei migranti salvati in mare sulla nave militare italiana.
Poco dopo in un tweet il ministro fa sapere che ci sono due indagati: “Nave Diciotti, due indagati, scafisti individuati, tutti fermati e interrogati. È finita la pacchia!”. A risolvere l’impasse dei migranti fermi sull’imbarcazione nel porto di Trapani, a quanto si apprende, avrebbe contribuito l’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che si sarebbe sentito telefonicamente con il premier Giuseppe Conte, appena rientrato da Bruxelles.
“Se il presidente della Repubblica interviene bisogna rispettare il presidente della Repubblica poi bisogna lavorare su procedure più veloci”, ha dichiarato il vicepremier Luigi Di Maio, ospite di Agorà su Rai 3. A chi gli chiede se Salvini abbia esagerato il ministro pentastellato risponde: “Non me ne frega niente se ha esagerato o meno, l’importante è che con l’intervento del presidente della Repubblica si è sbloccata la situazione” dello sbarco della nave Diciotti.
Il ministro dell’interno riguardo l’intervento di Mattarella ha dichiarato intervenendo a RTL 102.5: “Non mi scontro con nessuno, se Mattarella vuole capire cosa ho fatto sono a disposizione. Ma nessuno mi farà cambiare idea sul fatto che la lotta ai trafficanti di esseri umani è per me una priorità del Paese”.