di Nadia Cozzolino
C’è anche Franco Alfieri, capo segreteria di Vincenzo De Luca e suo consigliere delegato all’agricoltura, nell’elenco dei nomi di politici campani per cui si chiede all’Anac di verificare cause di inconferibilità o incompatibilità. Alfieri, oltre ad avere un ruolo di spicco nell’entourage del governatore, è anche uno dei componenti del Consiglio d’Amministrazione dell’agenzia consortile “Magna Graecia Sviluppo Srl” con sede a Capaccio, di cui fanno parte una decina di Comuni della provincia di Salerno. Alfieri, candidato del Pd sconfitto alle ultime elezioni politiche, prima del lavoro in Regione come uomo di fiducia di Vincenzo De Luca, è stato sindaco di Agropoli per due legislature e primo cittadino di Torchiara per tre mandati, eletto sempre con esiti plebiscitari. Il suo nome resta legato indissolubilmente a un comizio semi-serio in cui il presidente della Regione, durante la campagna referendaria del 2016, indicò “l’uomo delle fritture di pesce” come modello di “clientela scientifica”. Nel lungo elenco che il Movimento 5 Stelle della Campania ha consegnato all’Autorità di Raffaele Cantone c’è poi il nome del consigliere regionale di Campania Libera, movimento politico che fa capo proprio a De Luca, Nello Fiore, che è anche presidente dell’Asis-Consorzio di Reti e Impianti.
Doppio incarico, ancora, per numerosi sindaci di Comuni in provincia di Salerno: Antonio Giuliano, sindaco di Giffoni Vallepiana è anche presidente della Fondazione Giffoni e del GAL (Gruppo di Azione Locale) Irno Monti Picentini; il sindaco di Baronissi Gianfranco Valiente è nel Cda del Gal Irno Cavese Terre e Vita in compagnia del sindaco di Cava de Tirreni, Vincenzo Servalli. Romano Attilio, primo cittadino di Casalbuono, è il numero uno del Gruppo di Azione Locale Vallo di Diano mentre i sindaci di Cetara, Fortunato della Monica, e di Lettere, Sebastiano Giordano, sono componenti del Gal Terra Protetta della Costiera Amalfitana. Due ruoli anche per Carmine D’Alessandro, sindaco di Magliano Vetere, Mauro Inverso di Orria, Alfo Lungo di Cuccaro Vetere, Ferdinando Palazzo di San Giovanni a Piro, Nicola Tancredi di Tortorella, Rocco Falivena di Laviano, Vito Sansone di Acerno e Generoso Matteo Bottiglielo di Castiglione del Genovese. Seguono una sfilza di consiglieri comunali, assessori ed ex sindaci di piccoli centri del salernitano. La denuncia del Movimento 5 Stelle, su proposta del consigliere Michele Cammarano e della senatrice Felicia Gaudiano, si basa sulle previsioni del decreto legislativo 39 del 2013 che configura i casi di inconferibilità e incompatibilità d’incarichi di amministratori in enti privati a controllo pubblico. Particolarmente grave sarebbe, per il Movimento 5 Stelle, il caso dei sindaci presidenti di Gruppi di Azione Locale: a quanto risulta dai siti Internet dei Gal, nessun amministratore avrebbe prodotto una dichiarazione per attestare la propria “estraneità a conflitti d’interesse”: “in Campania – denuncia il Movimento 5 Stelle – ci sono 14 Gal in corsa per ottenere fondi europei fino a 109 milioni di euro complessivi, una cifra che in assenza di questa dichiarazione di estraneità ai conflitti d’interesse, come previsto dalle normative Ue, non sarà mai erogata“.