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Tragedia al largo della Sardegna, dieci tra morti e dispersi

In copertina: Gommone della Guardia Costiera vicino Isola del Toro, Sardegna

Un elicottero e la motovedetta CP 812 della Guardia Costiera durante le ricerche

Navigavano per raggiungere l’Italia i 13 migranti che giovedì hanno avuto un’avaria al motore ad appena un chilometro dall’Isola del Toro, nei pressi di Sant’Antioco. La vicinanza con la terraferma ha forse illuso i migranti di poter raggiungere la Sardegna a nuoto e dieci di loro si sono tuffati in mare. Nel corso del primo pomeriggio, a seguito di segnalazione, la Guardia Costiera di Cagliari ha attivato le attività di ricerca e soccorso in mare di un barchino con migranti a bordo. Le attività di ricerca del mezzo sono state eseguite con ausilio di motovedette della Guardia Costiera, dell’agenzia Frontex e della Guardia di Finanza, nonché mezzi aerei e elicotteri della Guardia Costiera e di Frontex. Ricerche ampie e motivatamente con l’ausilio di vari mezzi, visto che ’elicottero di Frontex ha individuato il barchino in avaria soltanto ieri. A bordo c’erano tre persone e la barca è stata rintracciata alla fine a circa 16 miglia sudovest di Capo Sperone di Sant’Antioco. Segnalata la posizione, i migranti sono stati tratti in salvo dalla motovedetta della Guardia Costiera CP 812.

I migranti soccorsi hanno raccontato della sventurata idea dei loro compagni di viaggio e sulla base delle testimonianze rese sono stati mantenuti in assetto ricerca e soccorso un nutrito gruppo aeronavale comprendente motovedette ed elicotteri tra Guardia Costiera, Guardia di Finanza e Frontex. Nella giornata di ieri una unità della Guardia Costiera ha individuato, a 5 miglia a ovest dall’Isola del Toro, il corpo esanime di uno dei migranti dispersi. Questa mattina è stato impiegato anche un elicottero dell’Aeronautica Militare, che ha individuato a circa 4 miglia ovest dall’isola del Toro un secondo corpo esamine che è stato recuperato dalla stessa motovedetta CP 812 della Guardia Costiera e sbarcato a Sant’Antioco. Le attività di ricerca continuano sotto il coordinamento della Guarda Costiera di Cagliari che, tramite la sua Sala Operativa, provvede inoltre a monitorare costantemente tutte le unità navali e i pescherecci in transito ed in prossimità della zona di ricerca.

Redazione:
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