di Vittorio Alessandro
Se mai qualche donna dovesse presentarsi di fronte alle autorità – da vittima o da colpevole, da testimone o da indagata – dovrà ben ricordarsi di indossare il reggiseno, altrimenti il quotidiano Libero (mai titolo di giornale fu scelto più a sproposito) potrebbe farci un titolone con foto, tessendo la cronaca delle trasparenze, senza curarsi degli infimi pensieri che traspaiono dai propri articoli.
È la nuova frontiera della stampa spazzatura, la stessa che, in altri tempi, misurò le qualità di un magistrato dal colore dei calzini e che, stavolta, mette in campo il livore nei confronti di una giovane (come è più facile con una ragazza, vero?) che ha impartito a tutti una lezione di rigore e di compostezza.
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