Lampedusa, 3 sbarchi autonomi. Migrante partorisce in barca
Tre sbarchi in rapida sequenza a Lampedusa, tutti autonomi. Una donna ha partorito a bordo durante la traversata. Nel centro di prima accoglienza sono adesso 108 gli ospiti, tutti isolati nella struttura
Nel pomeriggio tre barche sono arrivate autonomamente a Lampedusa in rapida sequenza, la prima in località Cala Pulcino, la seconda dritta al Porto Commerciale ed una terza tra la zona Area Marina Protetta dell’Isola dei Conigli e Cala Galera. In totale, i migranti approdati sull’isola sono 85 e tra loro c’era anche una donna che aveva iniziato il travaglio durante la traversata partorendo a bordo della barca. Dopo un primo intervento sanitario, la donna ed il neonato sono stati trasferiti con l’elicottero del 118 in ospedale. Tredici migranti, in prevalenza nordafricani, forse tunisini, erano arrivati in autonomia al molo commerciale di Cavallo Bianco e sono stati fermati appena avvistati in fase di ormeggio. Era, in ordine cronologico, il secondo sbarco del pomeriggio. Le altre due barche portavano rispettivamente 31 e 41 persone, tra le quali molte donne – e la partoriente – e bambini, in prevalenza di etnia subsahariana.
Seguendo un particolare protocollo di sicurezza, tutti i migranti sono stati inizialmente trasferiti sulla banchina del Molo Favarolo, zona militare interdetta, dove è stato attuato il canale sanitario sui viaggiatori irregolari giunti in Italia. Dal molo militarizzato sono poi stati trasferiti al centro di prima accoglienza di Contrada Imbriacola, dove verranno identificati, visitati con maggiore attenzione dopo il triage al molo, infine sottoposti ad isolamento in virtù del protocollo sanitario dovuto all’emergenza sanitaria da nuovo coronavirus. Gli 85 migranti oggi approdati a Lampedusa si aggiungono ai 26 di ieri – numero esatto risultato al centro di accoglienza, inizialmente dati per 27
– per un totale di 108 ospiti in struttura. La donna che ha partorito sulla barca, il neonato ed una donna in avanzata gravidanza sono infatti stati trasferiti in elisoccorso per una immediata ospedalizzazione. I migranti non possono uscire dal centro di Contrada Imbriacola neanche dopo le prime 48 ore, come teoricamente previsto dalle norme che regolamentano gli “hotspot” ed i CPSA (Centri di primo soccorso ed accoglienza).
Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.
Commenta per primo