di Mauro Seminara
Dopo la breve sequenza di sbarchi che Lampedusa ha registrato ieri, un’altra barca carica di migranti ha raggiunto autonomamente l’isola questa notte. A bordo c’erano 43 persone, tra le quali anche due donne ed un neonato. Un “carico” misto in cui hanno trovato posto tutte le etnie africane ed asiatiche, dai subsahariani ai nordafricani fino a cittadini del Bangladesh e dintorni. Anche per loro è stato attuato il protocollo che segue la richiesta del sindaco dell’isola, Salvatore Martello, che con una ordinanza sindacale contingibile e urgente emessa ieri, 13 marzo 2020, ha disposto il mantenimento in condizione di isolamento dei 26 migranti approdati il 12 marzo. Misura di contenimento che segue l’emergenza sanitaria globale da nuovo coronavirus. L’isolamento per rischio COVID-19 si concluderà il 26 di questo mese ed in virtù delle disposizioni sanitarie, onde evitare che il periodo di 14 giorni si azzeri ad ogni nuovo accesso, non è possibile accogliere altri migranti nella stessa struttura di prima accoglienza di Contrada Imbriacola e quindi sull’isola.
I migranti approdati questa notte a Lampedusa, tra le due e le tre della notte, sono stati fermati davanti un noto hotel – chiuso – in località Guitgia. Il porto di partenza sembra invece che sia stato quello libico di Zuwara, noto per essere dominio dei trafficanti nordafricani. Dal luogo in cui sono stati raggiunti dalle forze dell’ordine, davanti l’hotel, sono stati poi trasferiti al Molo Favarolo dove hanno trascorso la notte all’addiaccio gli uomini e su uno dei pulmini messo a disposizione dall’ente gestore del centro di prima accoglienza le donne ed il neonato. Al molo militarizzato dell’isola sono state distribuite le colazioni, i kit previsti dall’appalto di gestione della prima accoglienza e poi anche i pranzi. In itinere la modalità di trasferimento verso la Sicilia. La prima nave traghetto utile è quella in navigazione verso l’isola e che da Lampedusa salperà alla volta di Porto Empedocle questa sera per approdarvi domattina.
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