Navi d’oro e tamponi negativi, l’accoglienza in emergenza sanitaria

In attesa di maggiore trasparenza sui costi dell'operazione "Rubattino" al largo di Palermo viene rivelata l'intenzione di collocare una seconda nave con funzione di hotspot galleggiante. I migranti a bordo della nave Rubattino sono risultati tutti negativi al Covid-19. Negativi anche gli equipaggi delle ONG

Nave Raffaele Rubattino al largo di Palermo

di Mauro Seminara

Al largo del porto di Palermo, meno di un miglio dalla città, c’è la nave Raffaele Rubattino con a bordo 182 persone soccorse in mare dalle navi Ong Alan Kurdi ed Aita Mari. A tutti i migranti ospiti della nave che funge da hotspot galleggiante per la quarantena Covid-19 è stato fatto il tampone e l’esito, reso di pubblico dominio questa mattina dalla Regione Siciliana, è stato negativo. Nessuno dei 182 migranti a bordo della Rubattino ha contratto il virus Sars-CoV-2. Anche l’equipaggio della Alan Kurdi e quello della Aita Mari è risultato negativo al test. Dei 3.277 migranti arrivati in Italia nel 2020, dato aggiornato al 22 aprile, uno solo è risultato positivo al virus Sars-CoV-2, ma non al momento dello sbarco. Il caso, ricordato oggi dal ministro dell’Interno al question time in aula del Senato, è quello del ragazzo egiziano approdato autonomamente a Lampedusa martedì 7 aprile. Sulla barca si trovavano 67 persone ed al momento del triage medico eseguito in banchina nessuno presentava sintomi influenzali da Covid-19 né di comune influenza.

Tecnicamente, nessuno dei 3.277 migranti è sbarcato in Italia positivo al Covid-19 ed anche il 15enne egiziano potrebbe aver contratto il virus in un secondo momento. I sintomi si sono infatti manifestati nel corso del trasferimento da Porto Empedocle a Pozzallo e dallo sbarco a Lampedusa all’arrivo all’hotspot in provincia di Ragusa erano trascorsi tre giorni. Paradossale ma plausibile, il ragazzo potrebbe aver contratto il virus in Sicilia e non esserne stato portatore dall’Africa. Dopo il rivelarsi del caso, i medici che hanno visitato i 67 migranti a Lampedusa sono stati sottoposti a tampone, ed anche nel loro caso l’esito è stato negativo. Nessun caso inoltre si è rivelato tra i compagni di viaggio del giovane egiziano, 50 dei quali trasferiti – giovane positivo a Covid-19 incluso – a Pozzallo e 17 rimasti nell’hotspot di Lampedusa. Al 21 aprile la provincia di Agrigento, di cui fa parte Lampedusa, contava 113 positivi al nuovo coronavirus. Di questi, soltanto uno nel Comune di Lampedusa e Linosa. In provincia invece risultano essere Sciacca, Agrigento e Menfi.

In arrivo, come anticipato dal capo del Dipartimento Immigrazione del Ministero dell’Interno, potrebbe esserci una seconda nave hotspot da piazzare tra Lampedusa e Porto Empedocle. Non si conosce ancora il costo dell’operazione Rubattino davanti il porto di Palermo e non è certo né deciso se e quando verrà ingaggiata la seconda nave hotspot. Al momento però pare che la tutela della popolazione italiana dal rischio contagio proveniente dal mare sia inferiore a quello che vede i migranti contagiati una volta giunti in Italia. Ieri , in audizione alla Commissione Affari Costituzionali, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, interrogata dai membri della Commissione parlamentare permanente, ha risposto che al termine dei 14 giorni di isolamento sulla Rubattino i migranti dovrebbero essere trasferiti secondo una redistribuzione europea. I migranti della Alan Kurdi, la prima a trasbordare sulla Rubattino, erano a bordo già da 12 giorni e sono a bordo della nave Tirrenia da ormai 6 giorni. Poco chiare le intenzioni del Governo italiano su quanto dovrà accadere tra otto giorni, quando i primi 146 trasbordati (dalla Alan Kurdi) termineranno il loro periodo di isolamento. Potrebbero sbarcare per andare in un centro di accoglienza a terra, con trasferimenti e rimpatri bloccati per l’emergenza sanitaria da pandemia di Covid-19, oppure vedersi protagonisti di trasferimenti – interni o internazionali – per i quali ricomincerebbero a contare giorni di quarantena. Intanto sarebbe utile sapere quanto costa al giorno nave Rubattino e quanto costerà l’eventuale nave da collocare a ridosso delle Pelagie.

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Informazioni su Mauro Seminara 705 Articoli
Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.

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