Lampedusa, ricerche vane tra ipotesi di naufragio e di SAR tardivo

Alarm Phone twitta nel pomeriggio di una barca di cui avrebbe avvisato le autorità stamattina. Nessuna precisazione dal tweet di Alarm Phone su quale autorità è stata avvisata. La Guardia Costiera e la Guardia di Finanza cercano invano per ore vicino Lampedusa. Nessuna traccia della barca

Motovedetta della Guardia di Finanza che rientra in porto a Lampedusa il 7 maggio 2020 (Ph: Mauro Buccarello)

di Mauro Seminara

Prima di mezzogiorno due unità navali avevano lasciato il porto di Lampedusa per una operazione ad ovest dell’isola. Si tratta di una unità SAR classe 300 della Guardia Costiera ed una motovedetta veloce V-808 della Guardia di Finanza. Giunte sul posto, le due unità pare abbiano mancato l’appuntamento e da quel momento è stato dato il via ad una ricerca in cui, ad un certo punto, le motovedette si sono separate per battere a tappeto ogni singolo centimetro dell’area in cui ci si attendeva forse di trovare una barca con migranti a bordo. Fino alle 15:13 silenzio anche da parte di Alarm Phone che twitta poi il seguente messaggio: “SOS circa 27 persone fuggite dalla Libia oltre 39h fa sono in pericolo. Ci hanno avvertito stamattina. La loro posizione GPS non è del tutto chiara. Ci hanno appena detto che un’imbarcazione si sta avvicinando. Poco prima avevano visto un aereo su di loro. Le autorità sono informate. I due eventi potrebbero essere strettamente collegati, anche se l’intervento SAR (ricerca e soccorso) si è tenuto solo nelle immediate vicinanze di Lampedusa ed il primo ed unico tweet relativo di Alarm Phone è stato pubblicato solo alle 15:13 del pomeriggio senza indicare alcuna area né autorità.

Poco chiaro infatti sia il “ci hanno avvertito stamattina” che il dettaglio secondo cui “la loro posizione GPS non è del tutto chiara. Si presume però che una posizione GPS questa mattina sia stata comunicata – orario indefinito – alle “autorità” che in questo caso non vengono definite se non in modo generico. Nessuna precisazione infatti su autorità italiane o autorità maltesi. Il tweet di Alarm Phone, infatti, appare anomalo nel suo non contenere alcuna informazione su possibile area SAR e su quali autorità siano state avvisate dell’imbarcazione in pericolo. La zona di ricerca delle unità di stanza a Lampedusa però sembrano avere un’idea di base su quale doveva essere la posizione della barca. Alle 17 però entrambe le motovedette hanno fatto rientro, dopo oltre cinque ore di ricerche, al porto di Lampedusa. La SAR CP 319 della Guardia Costiera aveva anche la dotazione di sicurezza per eventuali naufragi pronta a poppa. Della barca non si sa nulla. Alarm Phone ha reso pubblico l’SOS soltanto ore dopo l’inoltro alle “autorità” e la Guardia Costiera ha lasciato l’ormeggio soltanto per un intervento sotto costa. Resta l’incognita sulle sorti della barca che le motovedette cercavano vicino Lampedusa e che potrebbe essere la stessa con i 27 migranti di cui aveva twittato Alarm Phone ore dopo aver ricevuto la richiesta di aiuto.

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Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.

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