di Mauro Seminara
Nel primo pomeriggio, a Lampedusa, con le acque del Mediterraneo centrale già appena navigabili per piccole imbarcazioni, in località Cala Madonna sono arrivati oggi 68 migranti partiti dalla Tunisia su una piccola barca in legno da pesca. A bordo qualche tunisino, come ormai di rito in questa matrice di traffico, e tutto il resto migranti subsahariani. Ci sono 26 donne, e anche due minori, il resto tutti uomini adulti. Le nazionalità d’origine sono le stesse degli scorsi viaggi con porto di partenza dalla Tunisia, Costa D’Avorio in testa. La barca è arrivata in sicurezza fino a Lampedusa e poi ha preferito puntare la scogliera invece che spiaggiarsi. Qualche difficoltà per scendere a terra, ma tutti sono riusciti a scendere dalla barca senza farsi male.
Il centro di prima accoglienza dell’isola non svolge da tempo questa funzione e viene tenuto inaccessibile ad ogni nuovo ciclo di quarantena. Anche queste persone migranti approdate poco dopo le tre del pomeriggio odierno trascorreranno con buona probabilità la notte al Molo Favarolo o, al massimo, sotto il tetto della Casa della Fraternità messa ancora a disposizione della Prefettura di Agrigento dalla Parrocchia di Lampedusa come già in due precedenti casi. Dopo aver radunato tutti i migranti in località Cala Madonna, le forze dell’ordine hanno disposto il trasferimento al molo militarizzato Favarolo. A Porto Empedocle, nel frattempo, ieri sera è stata resa operativa la nave hotspot Moby Zazà con la presa in consegna dei 53 migranti trasferiti da Lampedusa in nave traghetto. Erano arrivati martedì sera con due diversi sbarchi autonomi e sono stati trasferiti con la nave di linea dopo una notte all’addiaccio, poi presi a bordo dalla Moby Zazà in banchina prima che questa si spostasse ad un miglio dalla costa.
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