Moby Zazà, evacuato un altro migrante

Nuova operazione di evacuazione medica dalla "nave quarantena" ferma in rada a Porto Empedocle con a bordo migranti in isolamento preventivo da Covid-19. La Guardia di Finanza ha portato a terra un uomo

La motovedetta "Brigadiere Verdecchia" e la Moby Zazà in rada sullo sfondo

di Mauro Buccarello

La cosiddetta “nave quarantena”, definizione che in qualche modo evoca altri e ben più lontani tempi, si trova ferma in rada davanti la città portuale siciliana di Porto Empedocle. Salvo due occasionali corse su Lampedusa per imbarcare migranti approdati sull’isola pelagica, quando le condizioni meteo avverse impedivano alla più piccola nave traghetto di continuità territoriale il trasferimento, la Moby Zazà è sempre rimasta all’ancora un miglio fuori dal porto empedoclino. Le aspettative di Lampedusa e Pozzallo di avere una “nave quarantena” per ognuno dei due “Comuni hotspot” nella immediata disponibilità durante l’emergenza sanitaria da Covid-19 non potevano essere assecondate per l’ineludibile esigenza di mantenere la Moby Zazà nelle vicinanze di una struttura ospedaliera. Ieri sera si è nuovamente verificata la necessità di poter sbarcare ed ospedalizzare uno degli ospiti isolati sulla nave della Compagnia Italiana di Navigazione.

La motovedetta “Brigadiere Verdecchia” della Guardia di Finanza, poco prima del tramonto, ha mollato gli ormeggi per raggiungere la Moby Zazà ed evacuare un migrante trattenuto a bordo. L’operazione “Medevac” si sarebbe resa necessaria a causa di forti dolori addominali della persona migrante. Per queste operazioni viene quindi effettuato un trasbordo da nave a motovedetta nel punto di fonda in cui la Moby Zazà si trova. Il migrante, sbarcato sulla banchina militare di Porto Empedocle, è stato poi ricoverato in ospedale per accertamenti. Non è il primo caso di evacuazione medica dal centro di isolamento Covid-19 galleggiante, reso chiaramente difficoltoso a causa del trasbordo che si effettua tra lo “sbarco” dalla nave e la presa in carico a terra da parte di una ambulanza. Delle innumerevoli criticità dell’operazione “navi quarantena” si è occupata anche l’ASGI, Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione. Anche su Mediterraneo Cronaca sono state espresse più volte gravi perplessità sui rischi della costosissima operazione, soprattutto dopo la tragedia che ha visto morire un migrante saltato giù dalla nave durante il periodo di isolamento.

Informazioni su Mauro Seminara 705 Articoli
Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.

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