Un incendio è scoppiato questa mattina nel campo profughi più grande d’Europa e le fiamme si sono rapidamente propagate uccidendo un bambino. Il corpo è stato trovato dai pompieri intervenuti per domare l’incendio. Lo ha reso noto il quotidiano locale Greek Reporter. Moria si trova sull’isola di Lesbo ed ospita ormai decine di migliaia di persone, anche se la capienza del campo profughi non dovrebbe superare le 7.000 presenze. In Grecia, anche se le condizioni dei campi profughi non sono tali da causare stupore in caso di incendi, le recenti azioni di stampo fascista hanno causato gravi danni ed a quanto pare non risultano persecuzioni da parte delle autorità elleniche.
Lesbo è interessata da forti raffiche di vento e, stando a quanto pubblicato da Stonisi, dopo ore dal divampare delle fiamme i pompieri non sono ancora riusciti a domarle. L’incendio si sta quindi rapidamente propagando nel campo profughi più grande d’Europa e la recinzione impedisce vie di fuga libere a quanti rimasti intrappolati dalle fiamme e costretti a respirarne il fumo diffuso in buona parte dell’area. La parte del campo che sta bruciando, secondo i media locali, è quella in cui sono state dislocate le persone di nazionalità africane.
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