di Vittorio Alessandro
Difficile tacere di Marco Pannella oggi, giorno del suo novantesimo compleanno ma, di tutte le cose che di lui mi vengono in mente: la passione civile, l’impertinenza, le infinite e sempre sorprendenti battaglie per i diritti civili in difesa degli ultimi, quella che conservo con maggiore vigore è la presenza trascinante, un vero e proprio magnetismo avvertito ogni qualvolta l’ho incontrato.
Poi ancora due passaggi contenuti in un’intervista concessa a Francesco Merlo poco prima della sua morte, nel maggio 2016, quando era molto malato.
Il primo riguardava la finestra sul cui davanzale veniva a posarsi un passerotto (“Credi che sia sempre lo stesso, oppure si danno il cambio come gli amici che mi vengono a trovare?”) e il chiarore che essa lasciava penetrare: “Oggi sono contento perché la luce, quando è così dolce, mi piace molto”.
L’altro, Pasolini il quale, raccontò Pannella, diceva di avere usato il “ti amo” una sola volta in tutta la sua vita, scrivendogli: “sai quanto ti amo e quanto sono dalla tua parte”.
Parliamo di un leone, ma questo mi piace ricordare oggi.
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