Approvato, in Senato, l’ordine del giorno proposto dalla senatrice trapanese del PD Pamela Orrù che impegna il Governo – nuovamente dopo i tentativi già fatti nel 2004, nel 2008 e nel 2011 – ad intraprendere le necessarie iniziative per estendere ai territori di Pantelleria e Lampedusa il regime della “Zona franca extradoganale”. La nuova proposta è formulata sulla base delle disposizioni contenute nel Codice doganale dell’UE secondo cui gli Stati membri possono destinare talune parti del territorio doganale dell’Unione ad aree extra doganali con i conseguenti affrancamenti fiscali. Cosi facendo sarebbero da considerarsi compatibili con il mercato interno, gli aiuti destinati ad ovviare ai danni provocati dalle calamità naturali o da altri eventi eccezionali e gli aiuti destinati a favorire lo sviluppo economico delle regioni dove il tenore di venga riconosciuto al di sotto della media. “Nella cosiddetta ‘manovrina’ approvata in Senato – spiega la senatrice Orrù – è stato accolto l’ordine del giorno il testo a mia firma relativo a Pantelleria e Lampedusa”.
Tali territori sono solitamente contraddistinti da una serie di caratteristiche come la posizione di confine o quella di città marittime di rilevante importanza per il traffico con l’estero. Peculiarità che si evidenziano anche per le isole di Pantelleria e Lampedusa, che distano dalla costa della Sicilia circa duecento chilometri – nel caso di Lampedusa – e sono situate in prossimità delle coste della Tunisia. Sullo stesso tema la parlamentare del PD ha già presentato un emendamento al disegno di legge riguardante “Misure per la crescita delle isole minori” – tema del quale si occupa da tempo – che è attualmente all’esame della commissione competente. “L’obiettivo – spiega Pamela Orrù – è di garantire a Pantelleria e Lampedusa l’estensione di alcuni benefici tributari e di altre misure di sostegno già previste in altre realtà di frontiera del Paese. Queste isole, infatti, a causa della distanza dalla terra ferma, vivono in uno stato di gravissimo isolamento che non è alleviato a sufficienza dagli scarsi e costosi collegamenti aerei, soprattutto nelle stagioni non turistiche, e dai lunghi e difficoltosi collegamenti marittimi”.
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