Unione europea divisa da qualche migrante affamato
Potrebbero spuntare sei miliardi e quattrocento milioni di euro per i migranti, ma sarebbero destinati ai soli rifugiati e sull’intero territorio europeo. La cifra proposta ieri dai deputati del Parlamento europeo è il cumulo di 4,9 miliardi di euro non spesi e destinati ai fondi di coesione e di 1,5 miliardi di euro per perdita di gettito dovuta al deprezzamento della sterlina britannica rispetto all’euro. Un gruzzolo destinato alla restituzione ai Paesi membri che la seduta di ieri propone di destinare invece al sistema di accoglienza europeo, “per onorare i propri impegni in relazione alla crisi dei rifugiati”.
Tra le proposte più o meno nobili, in Italia si accende un dibattito interno sulle risposte europee in proposito di flussi migratori. La vicenda austriaca dei blindati al confine con l’Italia – confine interno dell’area Schengen – viene così commentata dal titolare del Viminale Marco Minniti: “Sono francamente sorpreso per le dichiarazioni del ministro della Difesa austriaco Doskozil. Come risulta evidente non c’è alcuna emergenza al valico del Brennero e i rapporti di cooperazione con la polizia austriaca funzionano perfettamente. Si tratta, quindi, di una iniziativa ingiustificata e senza precedenti che se non immediatamente corretta comporterà inevitabili ripercussioni nella cooperazione in campo di sicurezza tra due Paesi che hanno fatto dell’amicizia e delle positive relazioni transfrontaliere un elemento fondamentale dei loro rapporti”.
Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini va giù duro – in linea con il proprio stile personale – nel corso di un intervento a Radio 1 Rai: “Ho il dubbio che il governo italiano non sia incapace ma complice, che a qualcuno convenga questa immigrazione di massa, che qualcuno ci stia guadagnando, che ci siano centinaia di cooperative vere o false che stanno fatturando decine e decine di milioni di euro sulla pelle di questi disperati e a spese degli italiani”. Secondo Salvini sarebbe infatti poco credibile che il nostro Governo venga preso in giro a questo modo. “L’Europa – spiega l’europarlamentare leghista – sta continuando a parlare, a dare pacche sulle spalle, a dire ‘quanto siete bravi, però non sta cambiando nulla”.
Il pentastellato vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, sul blog di Beppe Grillo, scrive direttamente che “sulla questione migranti, oggi muore definitivamente l’Europa”. Il riferimento è ovviamente alle posizioni prese da Austria, Francia e Spagna. Oltre a sottolineare che questa è una Unione europea in cui ognuno pensa per sé, rivendica la questione delle navi Ong straniere che convogliano migliaia di migranti nei soli porti italiani: “Questa emergenza l’avevo denunciata mesi fa e sono stato offeso con accuse di insensibilità e razzismo, dispensate da qualche pseudo-buonista qua e là”. Infine rilancia la propria ricetta – che molto ricorda quella poi esplosa dal Viminale – con l’inibizione dei porti italiani alle navi delle Ong non completamente “trasparenti” ed a quelle che non accettano la presenza a bordo di un funzionario di Polizia Giudiziaria italiano, senza tralasciare la totale rivisitazione del regolamento di Dublino sulla redistribuzione dei migranti.
Tace il segretario del Partito Democratico. Impegnato, a quanto si apprende, con l’ultima revisione di bozza del suo libro.
Intanto a Palermo le navi delle Ong scoprono di non essere esenti dal “favorisca i documenti”. La nave Vos Prudence di Medici Senza Frontiere è stata infatti “bloccata” in porto da un normalissimo controllo a campione della Capitaneria di Porto. La reazione del presidente in Italia di MSF, Loris De Filippi, è subito carica e forse anche un po’ sopra le righe: “Potranno fermare le nostre navi, ma così non si fermerà l’afflusso di migranti. Ci saranno soltanto più naufragi e morti”. L’allusione ad una azione di “dissuasione” italiana alle Ong la si legge tutta, ma pare che di fatto ci fosse un direttore di macchina sostituto con i documenti non in regola. E non sta certo alla Capitaneria di Porto giudicare la nobiltà d’animo e per questo assolvere da infrazioni contestate.
Da Lampedusa intanto arriva la difesa pelagica del neoeletto sindaco Totò Martello che risentito per una affermazione del ministro degli Esteri austriaco Kurz lo invita a studiare bene la geografia. “I profughi vanno respinti, oppure vanno fermati alle frontiere esterne e vanno portati su isole come Lampedusa”, erano state le parole – in effetti poco diplomatiche – di Kurz. La rsiposta del lampedusano non è meno diretta, tanto da ricordare una celebre risposta che Silvio Berlusconi diede un tempo a Martin Schulz: “Kurz dovrebbe avere l’accortezza di capire che cosa è il fenomeno dei migranti, perché a quanto pare ancora oggi lui non lo sa. Se poi dobbiamo tornare agli anni bui, dove si uccidevano le persone o si portavano nei campi di concentramento, perché erano di un’altra razza e non di razza ariana, allora è inutile parlare con lui”.
Già all’ora di pranzo era giunto l’aggiustamento del tiro austriaco riguardo lo schieramento di truppe al Brennero. Plauso di Palazzo Chigi su “correzione di rotta”, ma il cancelliere austriaco Christian Kern ha comunicato che “L’Austria non eseguirà alcun controllo ai confini del Brennero al momento e non sta per ricorrere all’impiego dell’esercito nell’immediato”, lasciando intendere la provvisorietà della decisione. Il ministro dell’Interno Marco Minniti questa sera relazionerà in Senato sulla vicenda, quindi prima del Consiglio degli Affari Interni Ue al quale si recherà domani con il documento “concordato” durante il vertice a tre di Pargi.