Liberati proprietario e comandante dalle autorità turco-cipriote, la C-Star fa rotta su Catania

La C-Star ha già lasciato il porto di Famagusta e dirige adesso nel Mediterraneo centrale ma attualmente pare avere fatto una nuova sosta fuori programma in Grecia

Dopo il colpo di scena che ha visto i “difensori dell’Europa” imbarcare cingalesi, non è ancora chiaro se per traghettarli in Ue alla modica cifra di diecimila euro a testa o quale equipaggio della nave di una “Generazione identitaria” un po’ confusa, adesso la C-Star può riprendere la sua navigazione. Lo hanno deciso le autorità turco-cipriote dopo il fermo di comandante, vicecomandante e armatore nel porto di Famagusta. I tre pare avessero chiesto autorizzazione di accesso portuale dichiarandosi Ong di soccorso migranti. Una denuncia fatta da una associazione umanitaria locale avrebbe però svelato la loro reale identità e le autorità locali, a seguito di accertamento, avrebbero riscontrato venti persone dello Sri Lanka a bordo con documenti di imbarco irregolari. Cinque di questi avrebbero detto di essere a bordo al prezzo di diecimila euro per raggiungere l’Europa. Gli altri quindici avrebbero invece confermato la versione del periodo di prova quale equipaggio appena terminato e con l’intenzione di tornare in patria, a differenza dei cinque che pare abbiano anche chiesto asilo alle autorità locali. In ogni caso, che si tratti di traffico di migranti o equipaggio cingalese, non fa certo onore agli integralisti difensori della razza europea.

Le autorità turco-cipriote che avevano fermato i responsabili della C-Star hanno decretato la loro liberazione ieri e già ieri sera la nave che dovrebbe difendere le coste europee dai migranti nordafricani pare essersi fermata nel porto di Ermopoli, sull’isola greca di Siro, nell’Egeo Meridionale. Secondo l’associazione sarebbero cadute le accuse infondate delle Ong che gli avrebbero teso una trappola corrompendo i cinque cingalesi accusatori. La destinazione dichiarata de bordo C-Star pare essere a tutt’oggi quella di Catania, dove un imprecisato numero di attivisti la attende per imbarcarsi alla volta delle aree Sar nel Mediterraneo centrale. Porto nel quale l’equipaggio potrebbe trovare nuove sorprese, viste le dichiarazioni del sindaco Enzo Bianco circa la non gradita presenza degli attivisti xenofobi. Nel frattempo però pare che le cose in quella zona siano un po’ cambiate e che della C-Star possa anche non esserci più bisogno. La guerra alle Ong ed al traffico di migranti è stata infatti dichiarata da Italia e Francia, in competizione fra esse, e la missione di “difesa europea” verrebbe così condotta direttamente dagli assetti navali della Difesa italiana in supporto-protezione della Guardia Costiera libica e dalle truppe francesi che potrebbero anche dover sgomitare con quelle italiane sul suolo nordafricano.

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