In un recente editoriale avevamo previsto un prossimo nuovo caso Pinar. L’episodio a cui si faceva riferimento era quello del mercantile turco che, dopo aver soccorso 144 migranti, nell’aprile del 2009, era rimasto incastrato nel braccio di ferro tra Italia e Malta con l’accesso negato sia per l’approdo nel porto dell’isola-Stato che per quello di Lampedusa. La circostanza si sta adesso verificando con un piccolo numero di migranti a bordo della nave Golfo Azzurro della Ong catalana Proactiva Open Arms. Per questa Ong il divieto di sbarco nei porti italiani era dietro l’angolo, preannunciato dal Codice di Condotta, la cui firma era stata rinviata, ed anche dei numerosi casi di sconfinamento nelle acque territoriali libiche. E le apparenze suggerirebbero che a pagare il prezzo di tale fermezza adesso saranno i migranti a bordo della Golfo Azzurro, perché Malta non intende autorizzare l’ingresso alla Ong.
Si apprende da Times of Malta, quotidiano digitale maltese, che “Una barca di soccorso migranti, la Golfo Azzurro , è attualmente al largo della costa di Malta, in attesa di istruzioni su dove può sbarcare un piccolo numero di migranti irregolari che ha raccolto in Libia”. Alla Golfo Azzurro sarebbe stato negato lo sbarco nel porto di Lampedusa e l’equipaggio si è quindi diretto a Malta, dove però ha trovato le porte chiuse. Questo le autorità maltesi suggeriscono, visto l’articolo di Times of Malta, alla stampa di casa. La circostanza parrebbe invece essere in tutto analoga al citato episodio del 2009, ed anche in questo caso il Codice di Condotta non sembra avere deciso nulla. La Golfo Azzurro, durante la sua navigazione verso la ciclica sosta tecnica, ha trovato tre migranti su un barchino e li ha presi a bordo sotto il coordinamento della competente autorità marittima per quel tratto di Mediterraneo: Malta.
Malgrado pare che il soccorso fosse avvenuto nelle vicinanze di Lampedusa più che dell’Isola-Stato, sono state le autorità maltesi a coordinarne l’operazione. A Malta spettava quindi, non essendoci casi sanitari a bordo tali da legittimare il porto sicuro più vicino, di ricevere la Golfo Azzurro con i tre migranti. Ma i maltesi avrebbero pensato bene di suggerire a Proactiva Open Arms di recarsi nella più vicina isola italiana di Lampedusa. Ovviamente l’Italia non ha riconosciuto l’operazione né l’esigenza di accogliere i tre migranti e ha rinviato la Golfo Azzurro a Malta. L’equipaggio ha quindi atteso da ieri al largo di La Valletta l’autorizzazione all’ingresso in porto. Alle 17:30 la Golfo Azzurro ha simulato un accesso alle acque maltesi per poi fare dietro front esattamente sulla invisibile linea di confine. Il via alle danze è stato appena dato.