“Revocato l’obbligo di firma. Non è successo niente. Continuiamo a lavorare che c’è ancora tanto da fare”, è il post pubblicato sulla propria pagina Facebook alle 15:20 di oggi pomeriggio da Patrizio Cinque. La revoca della misura restrittiva imposta al sindaco di Bagheria arriva dopo la deposizione di Cinque davanti ai magistrati della Procura di Termini Imerese con cui aveva spiegato alcuni aspetti delle accuse e smontato altri chiaramente insussistenti. Al centro del fascicolo aperto a suo carico c’era la questione rifiuti con l’appalto conferito dal Comune di Bagheria ad una ditta privata dopo l’estraneazione dello stesso Comune dal consorzio Ato rifiuti a cui la nuova amministrazione aveva contestato la pessima gestione anche grazie a vari “blitz” notturni del sindaco nel deposito della ditta. La guerra al giro dei rifiuti di Cinque era iniziata appena dopo la sua elezione, ed al tempo Bagheria era difficile da individuare tra le montagne di immondizia che la sommergevano. In un recente editoriale del direttore era stato paventato il rischio che la misura restrittiva dell’obbligo di firma fosse un immotivato eccesso di zelo e che la vicenda si sarebbe potuta sgonfiare presto.
Il Giudice per le Indagini Preliminari Michele Guarnotta ha ascoltato l’indagato su tutti i punti delle accuse mosse a suo carico e circa la famosa impresa che avrebbe dovuto godere di favoritismo da parte del sindaco i legali di quest’ultimo hanno semplicemente fatto notare che la ditta non ha avuto il conferimento d’appalto. Erano stati affrontati anche i temi riguardanti la casa del cognato e l’affidamento della gestione di un palazzetto dello sport. Anche in questo caso l’accusa si è sgretolata come un castello di sabbia visto che il Comune di Bagheria aveva presentato la propria partecipazione alla gara per gestirlo senza soggetti privati ma in partnerariato con altri Comuni. Al termine dell’interrogatorio era stata formalizzata la richiesta di revoca dell’obbligo di firma dai tre legali del sindaco. Richiesta concordata oggi ed annunciata alla cittadinanza bagherese da Patrizio Cinque con il suo post. Nei giorni scorsi il primo cittadino di Bagheria aveva anche negato l’autorizzazione ad una marcia di sostegno morale intitolata “Io sto con Patrizio Cinque”. Sindaco sicuro di poter spiegare tutto ma che nel frattempo si era autosospeso dal Movimento Cinque Stelle. Si attende adesso il responso del Tribunale di Termini Imerese su un eventuale rinvio a giudizio o archiviazione di un caso che pare avere il fiato corto.
(La foto di copertina è tratta dal post Facebook con cui Patrizio Cinque ha annunciato la revoca dell’obbligo di firma)
Commenta per primo