Ieri sera Mediterraneo Cronaca ha incassato un brutto colpo che è stato sferrato senza preavviso e senza giustificato motivo da YouTube. Il risultato pratico ed evidente è la scomparsa di tutti i video contenuti negli articoli di “mediterraneocronaca.it”. Il perché non ci è stato comunicato. Inteso come ragione specifica e valida per la “permanente sospensione” del canale. Solo, ad affondamento compiuto, una notifica generica sulla grave violazione delle “leggi della Community”. Degno di un racconto di Kafka. Come se un agente vi sbattesse in carcere ed alla domanda sulle ragioni della incarcerazione vi rispondesse semplicemente che vi siete comportati male. Aperta quindi la contestazione, mediante anonimo “form” – già, perché non c’è un signor YouTube con cui parlare per avere immediato riscontro . siamo ancora in attesa dell’esito di tale kafkiano processo. Nel frattempo però tutti i video sono spariti, ed i lettori di Mediterraneo Cronaca sanno bene di cosa stiamo parlando. Non c’erano video vietati, non c’erano video osé, non c’erano video di film o qualunque cosa possa avere il copyright di chicchessia. Allora?
Varie ipotesi per un danno che oltre al disagio per i lettori con la scomparsa dei già presenti video metterà Mediterraneo Cronaca in difficoltà nei prossimi giorni dovendo adesso porre rimedio. Tra le ipotesi ce ne sono due o tre che possono risultare valide, malgrado esse vadano dalla “complottista” alla “ce l’hanno con noi”. Una ipotesi vede lo zampino di qualche “big” televisivo. Già accaduto di dover contestare una contestazione di violazione copyright di un grosso canale televisivo nazionale che pretendeva i diritti di un video diffuso per la stampa dalle Forze dell’ordine. Chi se lo può permettere, ed è corretto come questo canale Tv, mette un software a protezione dei propri contenuti in rete. Visto che il suddetto media televisivo ha un proprio canale YouTube, il suo caro software pretende che ogni cosa che risulti uguale a ciò che loro hanno debba necessariamente essere di loro proprietà. Contestata la contestazione – scusate il gioco di parole – il “YouTube Team” ha provveduto a notificarci il ritiro, da parte di questi signori, del tentativo di accusa sulla violazione del copyright. Quindi potrebbe essere stato chiuso l’account YouTube di Mediterraneo Cronaca perché ancora una volta qualcuno ha preteso di detenere il copyright di qualcosa che non è suo e non ci è stato concesso di contestare prima dell’oscuramento.
Un’altra ipotesi, quella un po’ più complottista, riguarda il video che per ultimo è stato caricato sul canale prima della chiusura e che abbiamo appena provveduto a rimettere al proprio posto con strumenti alternativi a YouTube: il video dell’operazione Dirty Oil. Anche su questo video qualcuno accampava indebiti diritti, oppure bisogna limitare l’informazione su una operazione che mette insieme Cosa Nostra, le milizie armate e fuori legge della Libia ed un giro di affaristi internazionali dislocati tra l’Italia, la Libia e quella Malta in cui i giornalisti saltano per aria con il tritolo? Non lo sappiamo, ed onestamente, malgrado i ministri degli Interni di sette Paesi abbiano discusso tra ieri ed oggi al tavolo di Ischia insieme ai vertici di Google (proprietaria di YouTube), Facebook e Microsoft, questa ipotesi resta un po’ delirante. La terremo da parte. Altra possibilità potrebbe essere che qualcuno ha un po’ indigesto Mediterraneo Cronaca e per questo possa avere inoltrato, stile stalker, una infinita quantità di segnalazioni a YouTube per danneggiare deliberatamente quello che ormai sempre più persone leggono ogni giorno. Siete migliaia, sappiatelo!
Infine, ricordiamo che tra i video di Mediterraneo Cronaca ce ne era uno che Facebook, altro paladino della libertà d’espressione, aveva provveduto a rimuovere da molte bacheche in cui era stato postato. Il video in questione era quello sul pestaggio tra due migranti nella avvenuto in una piazza di Lampedusa e rimosso da Facebook. Sul canale YouTube di Mediterraneo Cronaca questo video era unito a quello del migrante che rubava in un hotel dell’isola. Chissà che il pestaggio non abbia un “mandato di rimozione dal web” che gli pende sul capo! Qualunque sia la ragione della grave censura operata da YouTube, resta che Mediterraneo Cronaca sostituirà tutti i video dalle pagine utilizzando altra e non censurabile sorgente. I passi successivi, maturati 24 ore dopo il colpo subito, riguardano il progressivo abbandono dei “Big data”. Sperando che i lettori comprendano e si attrezzino con altre abitudini per seguire Mediterraneo Cronaca, alla luce delle nuove politiche – mondiali e non soltanto italiane, malgrado il nostro sia un Paese di sperimentazione incontrastata – sul controllo del web e sulla invasiva censura, si intende progressivamente abbandonare le piattaforme digitali YouTube-Google e Facebook. Questo, maturato come già detto a 24 ore dall’incidente e poco dopo aver ricevuto, 24 ore il disagio causato da YouTube, la seguente notifica:
“Ciao,
Dopo una revisione del tuo account, abbiamo confermato che il tuo account YouTube non è in violazione dei nostri Termini di servizio. In quanto tale, non abbiamo sospeso il tuo account (cioè lo hanno ripristinato, nda). Ciò significa che il tuo account è ancora una volta attivo e operativo.
Cordiali saluti,
Il team di YouTube”
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