La realtà dell’emergenza migratoria nel Mediterraneo: 1.800 in poche ore e tanti minori non accompagnati

Il bilancio complessivo dell'ultima ondata migratoria è di 1.800 persone tra soccorsi e fermati. Su nave Aquarius quasi un sesto dei migranti sono minori senza genitori. Continua l'ondata di harragas tunisini

Bambini migranti su nave Aquarius
Il bilancio migratorio delle ultime 48 ore apre una finestra su uno scenario impietoso e preoccupante. La nave Aquarius ha fatto ingresso in porto a Vibo Valentia alle sette di questa mattina con i suoi 606 passeggeri salvati al largo delle acque libiche dal dispositivo di soccorso che comprendeva anche la nave Diciotti della Guardia Costiera da cui erano stato trasbordati 248 migranti. Tra i soccorsi che la nave della Ong SOS Mediterranee ha sbarcato in Calabria, circa un terzo erano minori e di questi quasi la metà è risultata non accompagnata. Poco meno di cento bambini imbarcati su gommoni pronti ad affondare e senza un genitore. Un dato che non dovrebbe intenerire i cuori ma aprire gli occhi obbligando all’unico legittimo quesito: che fine hanno fatto i genitori di questi bambini? La spiegazione più probabile è che questi bambini siano orfani, e questo status obbligherebbe le istituzioni italiane ed europee a rivedere la Libia classificandola in altra maniera rispetto alla definizione di “partner” a cui si era tentato l’affido della gestione flussi migratori.

Il conto consuntivo dell’ultima ondata migratoria è di 1.800 persone tra soccorsi e fermati e otto vittime. Un altro dato allarmante in proporzione alla stagione ed alla mutevolezza meteo marina. Mentre nave Aquarius sbarcava a Vibo Valentia, un altro porto calabrese veniva interessato dall’arrivo di migranti. Nelle stesse ore infatti la nave Diciotti della Guardia Costiera provvedeva allo sbarco dei 763 migranti soccorsi nel Mediterraneo centrale sulla banchina del porto di Reggio Calabria. In Sicilia intanto corre voce, non verificabile, che la scelta dei porti calabresi – la Aquarius inizialmente doveva sbarcare a Messina – sia dovuta al fine campagna elettorale delle elezioni regionali siciliane. Alle navi Aquarius e Diciotti, entrambe con il grosso del “carico”, si aggiungono le navi Mecklenburg e Olympic Commander, rispettivamente appartenenti all’operazione Sophia ed al coordinamento Frontex. La prima con a bordo 322 migranti e la seconda con 48. Anche la Olympic Commander ha ricevuto direttive per un porto calabrese. Infine sulla nave Seefuchs della Ong Sea Eye altri 33 migranti già sbarcati in Italia.

Guardia di Finanza ferma barcone di harragas tunisini
In Calabria sono stati fermati altri 50 migranti già sbarcati nei pressi di Palmi, in provincia di Reggio Calabria e nelle immediate vicinanze di Gioia Tauro. A questi dati vanno poi aggiunti quelli di dettaglio del traffico migratorio tunisino che include 14 nordafricani fermati oggi a terra dai carabinieri in Sardegna, i 74 – tra cui 8 donne e due minori – provenienti dalla Tunisia e fermati al largo di Trapani dalle Fiamme Gialle la sera del 31 ottobre, i 41 harragas tunisini fermati sempre dalla Guardia di Finanza al largo di Pantelleria mercoledì ed i 7 harragas bloccati al largo di Lampedusa da un altro pattugliatore della Finanza. Il rallentamento di fine estate del flusso libico di profughi provenienti dal centro Africa non è più efficace e stanno adesso partendo, probabilmente, gli stessi migranti che in questo lungo periodo hanno subito vessazioni nei campi di contenimento della Libia proprio a causa degli accordi siglati con l’Italia e patrocinati dall’Unione europea. Alla ripresa libica si aggiungono poi le fughe tunisine causate da politiche del vicino Stato nordafricano cui non potranno che seguire nuove ondate di harragas.

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