Una barca è scomparsa questa notte da Lampedusa. Ad accorgersene è stato il proprietario, che questa mattina al posto del natante ha trovato un barchino solitamente utilizzato per raggiungere le imbarcazioni ormeggiate lontano dalla banchina come quella scomparsa. Il proprietario ha presentato già denuncia ai Carabinieri. Il furto della barca equipaggiata con motori a benzina era stato preceduto dalla scomparsa di benzina da altre piccole imbarcazioni nella notte tra domenica e lunedì. Piccoli furti di cui si erano accorti i rispettivi proprietari e che non immaginavano potesse essere preludio di altro genere di scomparsa nella stessa zona di ormeggio. La parte di area portuale in questione è quello del Porto Nuovo di Lampedusa, più esattamente nelle vicinanze del nuovo impianto sportivo, da poco inaugurato, e della strada interpoderale spesso utilizzata dai migranti che escono dall’Hotspot di Contrada Imbriacole scavalcando la recinzione sul retro della struttura. È infatti a loro che stanno pesando i pescatori dell’isola, riconducendo i furti di benzina ad una azione preparatoria di migranti tunisini che intendevano abbandonare l’isola per non incorrere nel rimpatrio.
L’Hotspot era stato teatro di una serie di manifestazioni ad opera dei suoi ospiti che avevano dato vita anche ad uno sciopero della fame. Le condizioni meteo marine non sono ideali ad una eventuale traversata da Lampedusa alla Sicilia a bordo di una piccola imbarcazione, ma forse proprio per questa ragione i ladri – nell’ipotesi che siano più di uno e migranti tunisini – potrebbero aver avuto la strada spianata con una più scarsa attenzione al mare ed alle barche. Le condizioni meteo non hanno in effetti impedito a nove harragas tunisini di raggiungere Lampedusa. Un arrivo imprevisto che aumenta, nel suo piccolo, il sovraffollamento dell’Hotspot oggi giunto a 380 presenze a fronte di una capienza ordinaria massima di 270 posti letto. Circa il 90% di questi risulta di nazionalità tunisina e solo una quarantina degli ospiti di nazionalità varie subsahariane. Nella struttura di accoglienza di Contrada Imbriacole anche una decina di donne e oltre venti minori.
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