Azione Identitaria Calabria torna sulla riapertura dell’aeroporto di Crotone

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Azione Identitaria Calabria firmato dalla sua presidente Paola Turtoro

Ritengo oggi doveroso riaffrontare l’argomento più caldo delle ultime ore che riguarda l’aeroporto di Crotone e la sua fantomatica riapertura facendo un escursus storico per sintetizzare piu’ di un anno di presa per i fondelli a danno dei crotonesi.
E’ dal 2012 che si parla di gestore unico per il sistema aeroportuale calabrese indicando la SACAL come prescelta ed intanto varie inchieste di mafia coinvolgono la stessa società e nel mentre si fa fallire la società S.ANNA di Crotone e si piazza a capo della nuova società (SAGAS) quello che, secondo il governatore della Calabria (Mario Oliverio) doveva essere un suo burattino.
Nel frattempo finiscono i soldi della regione, utili per mantenere in vita un sistema (quello aeroportuale calabrese) nato monco e partorito dalla precedente giunta Scopelliti.
Da qui parte la strategia: si tenta lo stesso gioco con la nuova società (SAGAS) ma il crac non arriva poichè il “burattino” si dimostra serio imprenditore ed allora si passa alle “maniere forti”, si chiude lo scalo e si impone la bocciatura alla candidatura del bando di concorso ENAC per lasciare libera la strada alla società lametina e, nonostante un ricorso vinto al TAR, si continua ad imporre volontà calate dall’alto a favore di “nonsisachi”, ma rappresentato “degnamente” dall’onorevole crotonese Dorina Bianchi che non conosce limiti a fare false promesse ed il suo decennale disinteresse per la città di Crotone, impugnando la sentenza e montando una grottesca farsa per tenere gli animi calmi per almeno un annetto (il 5 dicembre 2017 si pronuncerà il Consiglio di Stato).
Intanto “Fratelli d’Italia” (coordinato da Maria Adele Bottaro) lancia l’iniziativa di protestare contro l’ennesima violenza che si sta realizzando ai danni della città ma arrivano dei cittadini, in buona fede per carità, che non vogliono “fare politica” ma occuparsi della polis (la cacofonia logica salta all’occhio).
Si crea un comitato arginando il partito che per primo aveva preso l’iniziativa, si aggregano persone che non conoscono i giochi e persone a cui i giochi fanno comodo e si arriva persino a scindere il comitato ed a formarne un altro sotto il nome di associazione, si allontanano i partiti ma si chiede la collaborazione ai sindaci ed ai sindacati, ogni manifestazione organizzata è disertata dalla stragrande maggioranza dei cittadini e serve solo per le passerelle e per far si che i sindaci presenti raccolgano applausi alla “minaccia” di deporre la fascia tricolore che, pero’, rimane attaccata saldamente sul loro petto.
Nel frattempo un ex prefetto viene nominato presidente della società dal governatore ed una commissione d’accesso arriva in SACAL, i due sindaci (di Crotone e di Isola C.R.) rinunciano a costituirsi parte civile e ben due comuni facenti parte del CDA (Lamezia Terme ed Isola Capo Rizzuto) vengono sciolti per infiltrazioni mafiose e … dopo piu’ di un anno di teatrini, si continua a dare i numeri nel vero senso della parola poiché in meno di un mese sono state comunicate piu’ di 7 date diverse ad annunciare l’apertura dello scalo crotonese, nel puro stile dei “testimoni di Geova” nell’annunciare date per la fine del mondo.
Chiedere le dimissioni del governatore Oliverio è doveroso quanto chiedere a tutti coloro che si sono improvvisati difensori dello scalo pitagorico di cospargersi il capo di cenere ed ammettere un fallimento prevedibilissimo.
(La redazione non si assume alcuna responsabilità per le affermazioni contenute nel presente comunicato stampa)

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