Peugeot, Ford, Audi, Volkswagen, Seat, Toyota, Bmw, Mercedes, perfino Hyundai, Citroen e Renault. Un arcobaleno di case automobilistiche che fanno fortuna con lo Stato Italiano fornendo mezzi alle più disparate Forze Armate (e non sono poche) del belpaese.
Non sono qui a voler accampare campanilismi sterili e poco mitteleuropei ma, in tutta franchezza, che la patria dei motori debba prestare il fianco alle industrie automobilistiche straniere senza valorizzare il nostro patrimonio automobilistico, francamente mi sembra davvero una scelta poco felice.
Peraltro si tratta non tanto di una scelta meramente estetica o funzionale quanto di una decisione che potrebbe alimentare le casse non proprio fiorenti delle nostre case automobilistiche italiane.
Non per mettete il dito nella piaga ma francamente si fa davvero fatica a trovare in giro per le strade francesi una volante della Gendarmerie che non sia una Citroen o in Spagna un mezzo della Guardia Civil che non sia una Seat. Dunque perché non favorire il proprio patrimonio automobilistico acquistando auto fatte in casa nostra?!?
Gli anni 90 della qualità automobilistica tedesca assoluta sono decisamente stati affondati dai recenti scandali della Volkswagen e comunque le nostre auto non hanno nulla da invidiare per design, qualità, ed affidabilità a nessun’altra casa automobilistica mondiale.
Perché allora accanirsi in questo esterofilismo scriteriato e dannoso per le nostre tasche?!?
Abbiamo già svenduto al mondo intero il meglio delle nostre produzioni (Galbani, Peroni, Luxottica, Lamborghini solo per citarne alcuni…).
Cosa dovremo ancora svendere prima di accorgerci che questo processo di autodistruzione ci sta portando via il nostro presente ed il futuro dei nostri figli?!?
Ovviamente resta inteso che personalmente valuto la qualità dei singoli prodotti, auto incluse, ma assistere all’ennesimo acquisto di Peugeot 308 per la benemerita ha tirato fuori in me quell’orgoglio italico che non farebbe male tirar fuori più spesso.
Più spesso fino alla prossima svendita dell’ennesimo brand italiano al compratore straniero di turno…
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