L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato a larghissima maggioranza contro la decisione degli Stati Uniti di riconoscere Gerusalemme capitale d’Israele. Anche l’Italia contro gli USA e Israele
Il voto è arrivato oggi, nel tardo pomeriggio, a larghissima maggioranza contrario al riconoscimento di Gerusalemme capitale dello Stato d’Israele. Era prevedibile ma non del tutto scontato. Le Nazioni unite non hanno mai riconosciuto Gerusalemme quale capitale di Israele da quando gli israeliani presero possesso di una parte della Città Santa. La mozione di censura è stata votata anche dall’Italia, che insieme ad altri Stati europei si era già pronunciata contro l’iniziativa statunitense. Oltre trenta Paesi si sono astenuti evitando lo strappo diplomatico a viso aperto con Israele, ma non si sono sbilanciati con l’approvazione della pretesa di Benjamin Netanyahu. “Questo voto rende diverso il modo in cui gli Stati Uniti guarderanno alle Nazioni Unite e come guarderemo ai Paesi che ci mancheranno di rispetto all’Onu”, ha dichiarato l’ambasciatrice degli Stati Uniti all’ONU Nikki Haley. A questa affermazione ha risposto duramente il ministro degli Esteri della Turchia accusandolo di prepotenza. Le Nazioni Unite, messe con le spalle al muro dalla sortita di Trump, che in Medio Oriente ha già causato vittime, hanno quindi sentenziato un netto isolamento degli Stati Uniti che perdono così la forte influenza che negli anni avevano conquistato al Palazzo di vetro delle Nazioni Unite. Tra i maggiori oppositori degli USA, ed aggregatori dell’area mediorientale, c’è quella Turchia che non riesce a perdonare il golpe imputato a corresponsabilità americana e che continua a rappresentare il secondo Paese – per ordine di importanza militare – della NATO. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite era stata convocata su richiesta dei rappresentanti di Turchia e Yemen in seguito al veto posto il 19 dicembre dagli Stati Uniti a una bozza di risoluzione simile proposta dall’Egitto al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. L’ambasciatore israeliano Danny Danon ha chiuso dichiarando che Israele “non verrà mai cacciata da Gerusalemme”.
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