Il Grand Tour rivive negli acquerelli di Fabrice Moireau

Rubrica culturale di Roberto Greco

Illustri viaggiatori hanno offerto il proprio sguardo per raccontare la Sicilia al mondo intero. Superavano mille difficoltà per scoprire paesaggi disegnati dalla natura e rileggere ciò che l’antichità e l’arte avevano consolidato in monumenti d’immenso valore. Nelle loro parole la Sicilia diventava il luogo della definitiva crescita conoscitiva ed emozionale. Nasceva così il “Grand Tour” e Goethe ne era il massimo profeta.
A distanza di quasi due secoli e mezzo da quel tempo, l’Isola rivive un nuovo “Grand Tour” affidato ai pennelli e alle matite di uno dei più grandi acquarellisti del mondo, Fabrice Moireau, e al racconto di viaggio di Lorenzo Matassa. Quasi quattrocento opere a colori tracciano un nuovo percorso goethiano visibile nella mostra di Palazzo Reale e fruibile nel libro ‘Sicilia, il Grand Tour’, voluto e realizzato dalla Fondazione Tommaso Dragotto. L’acquerello è il mezzo d’espressione col quale Fabrice Moireau, pittore francese nato nel 1962 ama cogliere le atmosfere dei paesaggi, delle città e delle strade che percorre, seguendo la sua passione per il patrimonio architettonico, paesaggistico e naturalistico.
Grazie al suo straordinario talento, Moireau ha esposto in tutto il mondo ed ha illustrato numerose pubblicazioni dedicate alle città e regioni visitate.

Uno degli acquerelli esposti alla mostra
“Da quasi trent’anni vado in giro per il mondo e disegno quello che vedo – dice Moireau – ma la Sicilia è unica. È un piccolo continente, con mare, montagna, arte, storia. Cosa porterò sempre nel mio cuore? Difficile dirlo, ma certamente il Tempio di Segesta mi ha emozionato. Come una farfalla rimasta poggiata lì da secoli”. Nei luoghi ritratti l’artista si è recato personalmente, accompagnato dall’inseparabile zaino che contiene gli attrezzi da lavoro: la tavolozza, i colori, i fogli bianchi, i pennelli, l’immancabile sgabello pieghevole. Riprese dalla mano sapiente del maestro Moireau diventano acquerelli le testimonianze archeologiche dell’Isola, le vedute di alcune riserve naturali, le isole minori, i numerosi castelli, gli scorci dei siti Unesco. “Sicilia, il Grand Tour” è il titolo della mostra di acquerelli di Fabrice Moireau, organizzata dalla Fondazione Federico II e dall’Assemblea regionale siciliana in collaborazione con la Fondazione Tommaso Dragotto, fruibile fino all’8 gennaio al Palazzo Reale di Palermo. Si tratta di circa 400 opere che tracciano un nuovo percorso goethiano, con il racconto di viaggio del magistrato Lorenzo Matassa.

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