La Commissione Nazionale per i Diritti Umani della Libia aveva stabilito che il Consiglio di Presidenza ed il Governo di Accordo Nazionale della Libia sono stati responsabili delle condizioni inumane in cui la popolazione di Tawergha è stata costretta a vivere dalla guerra del 2011 fino ad oggi. Sei anni da sfollati ed in un campo profughi alle porte di Tripoli. L’inverno ha inoltre prodotto un forte freddo e piogge torrenziali anche in nord Africa e le tende in cui da anni sono accampati gli sfollati di Tawergha assumono ancor più una connotazione indegna per un essere umano. Il Consiglio di Presidenza Fayez Serraj ha annunciato martedì che gli abitanti di Tawergha saranno in grado di iniziare il ritorno alla loro città a partire dal 1 febbraio 2018. L’annuncio segue l’accordo raggiunto tra Tawergha e Misurata, mediato da Serraj il 19 giugno 2017, che dovrebbe garantire un pacifico rientro degli sfollati e una pacifica convivenza tra le rispettive tribù. Anche l’UNSMIL ha manifestato interesse per l’iniziativa parlando di “dignità e spirito di riconciliazione.”
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