Quarantasei soldati normanni sconfiggono un esercito di oltre tremila arabi cambiando le sorti dell’isola, dando cosi seguito ad un nuovo corso della storia che coinvolgerà per secoli e secoli a venire l’intero bacino del Mediterraneo.
Letta cosi sembra la storiella made in Sicily di una sorta di “Trono di spade” in terra di Trinacria. Ed invece no! Qui non abbiamo a che fare con fantascientifiche ed immaginarie terre dai nomi fantasiosi come Grande Inverno, Approdo del Re, Pentos o altro. Questa è la storia vera della nostra grande terra di Sicilia ambientata in un contesto, quello delle Madonie del lontano 1069 a.d., i cui luoghi suggestivi e tutti reali quali il fantastico Castello di Caccamo, Pollina, Geraci, Caltavuturo, Sperlinga e Cerami (solo per citarne alcuni) fanno da cornice a questo meraviglioso spaccato di storia siciliana del regista Francesco Dinolfo fruibile a tutti sulla piattaforma YouTube dal 18 gennaio.
Quest’ultima, più che un’azzeccatissima trovata pubblicitaria, rappresenta l’intento – riuscitissimo ad oggi – di creare suspance e grande attesa e trova, nella scelta di Dinolfo di rendere fruibile a tutti la sua storia, una grande conferma della volontà di divulgare la cultura di un territorio intriso di storia millenaria.
Immagini mozzafiato, qualità eccezionale dei costumi, una trama avvincente ricca di colpi di scena e, non ultimo, ambientazioni da sogno a due passi da casa nostra, rendono quest’opera unica nel suo genere.
Al cast, quasi tutto siciliano, si affiancano la produzione della Reverse Agency con il supporto della Sicilia Film Commission, la scenografia di Giuseppe Inguaggiato e Gaetano Salvo, i costumi di Francesco Mocchia di Coggiola e Ilaria Turchetti.
Proprio oggi leggevo di una Nota Unesco secondo la quale il patrimonio storico-artistico della Sicilia vale quanto quello di una meta chiave del turismo, l’Egitto.
Leggendo questa notizia ed affiancandola a quella insana volontà (speriamo definitivamente tramontata) del neo assessore Vittorio Sgarbi di spostare la dea di Aidone a Roma, riflettevo sulla nostra atavica incapacità di sfruttare l’immenso patrimonio artistico, culturale e naturalistico che abbiamo.
Sto programmando un viaggio in Irlanda e, tra le mete proposte dalle agenzie di viaggi, uno dei tour più gettonati è proprio quello dei luoghi delle riprese del Trono di Spade. Per carità, sono posti incredibilmente belli ed affascinanti come tutta la verde Irlanda, ma con una serie televisiva su pay tv seguitissima giunta all’ottava stagione e conosciuta in tutto il mondo. Loro fanno business!
Qui invece, nella meravigliosa terra di Sicilia, scommetto che pochissimi di voi hanno conoscenza dei luoghi meravigliosi in cui quest’opera è stata girata!
Turismo, Economia, Sicilia.
Riuscirà mai a chiudersi questo triangolo?!?
Nella speranza che ciò accada quanto prima attendo con grande trepidazione la messa in onda di Indictus giorno 18 gennaio e spero di poter dire quanto prima: La terra del popolo siciliano, e non di nessuno!
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