“Ciò a cui stiamo assistendo è orribile e indica che il conflitto in Siria è lontano dalla fine. Milioni di persone restano intrappolate in un’area di guerra dove subiscono ciclicamente bombardamenti. Tutte le parti coinvolte nel conflitto continuano a mostrare completo disprezzo per le vite e il benessere dei bambini”, dichiara Sonia Khush, Direttrice di Save the Children in Siria. “Non ci sono abbastanza ripari, cibo, acqua e medicine e le infrastrutture sono erose giorno dopo giorno. I nostri partner sul campo riferiscono che regolarmente trovano rifugio in una sola casa più famiglie. Molti altri non hanno un luogo chiuso dove ripararsi, nonostante le temperature siano gelide di notte. Alcune famiglie sono state costrette a spostarsi più volte. La cosa peggiore è che tutte queste persone sono state spinte in un’enclave ancora più piccolo e sempre più sovraffollato, senza una reale via d’uscita. È necessario che, con urgenza, sia messa fine ai combattimenti e che sia consentito l’accesso umanitario senza restrizioni, affinché i bambini possano ricevere gli aiuti e le scuole possano riaprire”. Il team di risposta rapida di Save the Children sta lavorando in partenariato con le organizzazioni locali Shafak, Violet e Syria Relief per la distribuzione ai nuovi arrivati di kit d’emergenza che includono teli di plastica per i ripari, coperte, sapone e lampade a energia solare, di razioni di cibo e di denaro contante per supportare l’acquisto di beni essenziali. Ciononostante la portata dei bisogni va molto oltre le risorse attualmente disponibili e sono urgentemente necessari i fondi per poter offrire a migliaia di altre famiglie riparo e cibo. “Le persone arrivano di giorno e di notte, senza sosta”, racconta Najla, insegnante a Idlib, ai volontari della ONG. “Non ci sono luoghi, ripari e tende per loro, ma solo condizioni climatiche rigide. Ospito cinque famiglie a casa, sono fuggite e hanno cercato rifugio qui. Le persone fuggono dalle bombe, ma non hanno tende o ripari, lo immaginate? Questa area è piena di sfollati. Le organizzazioni umanitarie non sono in grado di offrire aiuto a tutti e molte persone soffrono. Il clima freddo sta rendendo le cose ancora più difficili”.
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