In occasione della sua apertura, la neonata Cinémathèque Tunisienne, organizza “Viaggio in Italia con il cinema tunisino”, una rassegna cinematografica itinerante che propone proiezioni e incontri sul cinema tunisino classico e su quello contemporaneo. Cinque tappe che, tra il 25 gennaio e il 4 febbraio prossimi, vedranno “spegnere la luce in sala” a Milano, Roma, Perugia, Pordenone e a Palermo per la tappa conclusiva. L’evento si è reso possibile con il sostegno della “Fondazione Arbor” di Lugano, del “Centro Nazionale del Cinema e dell’Immagine di Tunisi” e del “Comitato degli immigrati tunisini in Italia”, ed è stato realizzato grazie alla collaborazione organizzativa della Cineteca Milano, del Cinema Trevi – Cineteca Nazionale di Roma, del Cinema PostModernissimo di Perugia, del CINEMAZERO di Pordenone e dell’Associazione Culturale SudTitles Palermo.
La rassegna, fortemente voluta da Mohamed Challouf, regista, consigliere artistico della Cinémathèque Tunisienne e organizzatore del progetto, si propone di mettere in comunicazione i due Paesi, tanto vicini sia culturalmente sia geograficamente costruendo, attraverso il cinema un modo per attivare un dialogo tra tutti i popoli del Mediterraneo. Lo stesso Challouf ricorda la presenza in Tunisia di Roberto Rossellini nel 1968, per le riprese di uno dei suoi ultimi lavori, quel “Gli Atti degli Apostoli” prodotto da Italia, Germania, Francia e Spagna e girato prevalentemente in Tunisia.
“Tahar Cheriaa all’ombra del Baobab”, il film di Challouf che sarà proiettato durante la rassegna, racconta proprio dell’incontro tra i pionieri del cinema in Africa e la nascita negli anni sessanta del panafricanismo cinematografico che induce nel 1966 alla fondazione del primo festival d’Africa e del Mondo Arabo: Le Giornate Cinematografiche di Cartagine. Di Challouf è stata la scelta di inserire Perugia come città sede di una tappa della rassegna. L’autore ha con la città un legame particolare. È qui che ha studiato e vissuto e proprio a Perugia, nel 1982, assieme a Enzo Forini, creò le “Giornate del Cinema Africano”.
“Viaggio in Italia con il cinema tunisino” ha inoltre l’obiettivo di rafforzare i futuri scambi tra la neonata cineteca tunisina e tre dei più importanti e indicativi archivi cinematografici italiani: la Cineteca Italiana di Milano, la Cineteca Nazionale di Roma e la Filmoteca Regionale Siciliana. Dalle riprese del film di Rossellini sono passati cinquant’anni e il cinema tunisino, come avremo la possibilità di vedere, ha fatto passi avanti, anche se rimane sconosciuto ai più. Saranno proiettate opere come “The last of Us” di Ala Eddine Slim, vincitore del premio “Opera prima Luigi De Laurentis”, premiato alla “Settimana Internazionale della Critica” del Festival del Cinema di Venezia 2016 e candidato all’Oscar 2018 come miglior film in lingua straniera, che oggi è divenuto simbolo della cinematografia tunisina moderna.
Grazie al suo recente restauro, avremo la possibilità di vedere uno dei grandi classici del cinema tunisino, “Goha”, il film del 1958 di Jaques Baratier che vede, tra i suoi protagonisti, una giovane e debuttante Claudia Cardinale recitare con Omar Sharif, non ancora Dottor Zivago, ma già carico di forza e carattere. Prevista anche la proiezione di “Zaineb n’aime pas la neige” della giovane regista tunisina Kaouther Ben Hania. Vincitrice del premio “Un Certain Regard” a Cannes nel 2017 con il suo “Beauty and the dogs”, la talentuosa regista ci presenta il suo documentario che racconta, attraverso gli occhi attenti di una giovane migrante, cinque anni della vita della giovane Zaineb e della sua famiglia durante il loro incessante tentativo di ricostruirsi una vita degna di questo nome.
Altro film, restaurato dalla “Cinémathèque Royale de Belgique” e che sarà proiettato in 4K, sarà “Les balisieurs du desert” del regista Nacer Khemir. Il film appare nella “Selezione Ufficiale Venezia Classici 2017”. Artista eclettico, Khemir è regista, sceneggiatore ma anche poeta, scrittore, pittore e scultore. Le sue opere sono esposte al “Centro Georges Pompidou” e i suoi libri sono stati presentati alla Fiera del Libro di Montreuil. La sua “Trilogia del Deserto”, che comprende tre film realizzati tra il 1984 e il 2005, ha ricevuto premi e riconoscimenti internazionali, tra cui il “Premio speciale della giuria” al Festival di Locarno nel 1991. Il film in rassegna è il primo della trilogia. Si tratta di un lavoro incentrato sulla cultura araba e, in particolare, su racconti e leggende che hanno influenzato la vita dell’artista. La maggior parte dei film in rassegna saranno proiettati alla presenza dei registi. Tutti i film saranno proiettati in lingua originale sottotitolata in italiano.
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