Circa quaranta migranti nordafricani, nella quasi totalità di nazionalità tunisina, hanno dato il via ad una pacifica manifestazione di protesta per i tempi di trasferimento dall’isola e contro i rimpatri diretti. Attualmente è in corso una mediazione da parte delle forze dell’ordine che stanno provando, come sempre accade, a convincerli a rientrare al Centro di Contrada Imbriacole. I’Hotspot era stato parzialmente sfollato nei giorni scorsi con alcuni trasferimenti, prima dell’arrivo del garante Mauro Palma. Fino a pochi giorni prima, nella struttura erano presenti oltre duecento migranti ed alcuni già da settimane. I giovani migranti hanno quale punto di riferimento la piazza della parrocchia San Gerlando, dove trovano un wifi per connettersi ad internet tramite smartphone ed utilizzare applicazioni per la messagistica con cui contattare anche le famiglie. Non è in corso alcuno stato di agitazione, ma gli harragas manifestano fermezza e non pare intendano lasciarsi convincere dai mediatori. Gli ultimi episodi analoghi risalgono ad oltre una anno addietro, quando a protestare erano invece eritrei che si rifiutavano di rilasciare le impronte digitali per l’identificazione nella speranza di aggirare l’accordo di Dublino.
Articoli correlati
In Sicilia i 280 migranti soccorsi sabato con il racconto degli orrori libici
La nave della Ong SOS Mediterranee ha raggiunto questa mattina il porto siciliano di Augusta con i 280 migranti che aveva a bordo. Gli ospiti di nave Aquarius sono stati soccorsi in varie operazioni e [Leggi tutto l'articolo]
Revisione dei “decreti Salvini” in vista. Sui rimpatri Governo giallo-verde il meno efficiente
“Il Governo, ed il mio Ministero in particolare, sta sviluppando una riflessione per valutare la portata delle diverse norme introdotte dai decreti sicurezza 1 e 2, anche alla luce delle osservazioni del presidente della Repubblica, [Leggi tutto l'articolo]
Deputato leghista a Lampedusa: “Grave problema di sicurezza per l’isola”
“Siamo venuti a conoscenza di una situazione assurda che crea un grave problema di sicurezza per l’isola di Lampedusa e un potenziale pericolo per il nostro Paese, e mette ulteriormente a repentaglio l’incolumità dei nostri [Leggi tutto l'articolo]
Commenta per primo