Intervista con il presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia Giulio Francese, figlio del cronista Mario Francese ucciso dalla mafia il 26 gennaio 1979 e fratello di Giuseppe, fautore della riapertura dell’inchiesta sull’omicidio del padre. Giulio Francese racconta il padre Mario, cronista, uomo, padre; il fratello Giuseppe, con la sua forza e la sua ostinazione ma anche con un punto di rottura che si è manifestato il giorno in cui ha deciso di togliersi la vita. Nel corso dell’intervista, Giulio Francese racconta anche lo stato in cui versa il giornalismo e come si può salvare il lavoro di molti bravi cronisti, spesso precari e malpagati, esposti a minacce e violenze. Una conversazione che parte dal 26 gennaio del 1979 ed approda all’immutata consistenza del mondo del giornalismo odierno, con vizi e virtù, ma soprattutto con una maggiore consapevolezza dovuta anche al sacrificio di otto giornalisti uccisi in Sicilia perché facevano bene il loro lavoro. L’intervista è stata realizzata prima della proiezione in anteprima della fiction andata in onda su Mediaset con il titolo “Delitto di Mafia – Mario francese”. La prima della fiction aveva acceso polemiche sui contenuti da parte del Giornale di Sicilia che aveva immediatamente fatto ricorso ai suoi legali per impedirne la messa in onda. Quando è stata realizzata l’intervista, Giulio Francese non aveva visto la fiction ma aveva pronunciato un suo sommario giudizio in merito alla necessità di poter tenere vivo il nome di Mario Francese e sulle romanzate sceneggiature delle produzioni Tv che, al netto delle vere storie trattate, non avrebbero alcun bisogno di aggiungere o togliere nulla per cogliere la massima attenzione del telespettatore.
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