Dopo il dietrofront di Pietro Bartolo con Liberi e Uguali arriva l’esclusione di Giusi Nicolini dalle liste del Partito Democratico. Secondo Peppino Caldarola, direttore della rivista ItalianiEuropei, e pubblicato da HuffingtonPost: “Lo candidavano al nord per far spazio a iperprotetti”. Il medico ha probabilmente inteso che si stava involontariamente prestando al gioco del testimonial, utile per discostare nell’opinione degli elettori Liberi e Uguali dal PD in termini di politiche sui flussi migratori, ma che sul suo conto non c’era alcun investimento. Pietro Bartolo racconta alla stampa di una notte insonne e di una decisione molto sofferta ma che alla fine ha deciso: “Resto a Lampedusa e la mia rinuncia a candidarmi in Parlamento non è un passo indietro, ma uno avanti in direzione di quest’isola – racconta all’HuffingtonPost – che amo e dei migranti a cui mi sento vicino. I problemi restano, gli sbarchi continuano, le questioni sono ancora aperte: non posso andarmene”. Una mossa quantomeno astuta fatta alla vigilia delle chiusure liste. Pietro Bartolo scende così dal carro prima di far “gratuita” campagna elettorale, sotto il profilo umanitario, al partito di Pietro Grasso e dichiara di farlo come “atto d’amore per Lampedusa”.
Giusi Nicolini è rimasta a piedi anche a questo giro. Che all’indomani delle elezioni comunali lampedusane, in cui si era classificata terza su quattro candidati, si era capito che l’investimento del Partito Democratico era funzionale più al sindaco di Lampedusa e Linosa che alla persona Giusi Nicolini si era capito. Era stata nominata dal segretario Matteo Renzi alla segretaria del partito prima delle elezioni, ma dopo la sconfitta non le era stata assegnata alcuna delega in nessun Ministero. Incastrata tra la sconfitta comunale e quella morale con la politica adottata dal PD mediante Marco Minniti contro le ONG e i migranti, per Giusi Nicolini non si prevedeva nulla di buono all’orizzonte. Nulla arrivava dal partito che su lei sembrava aver puntato molto e nulla è arrivato questa notte, quando il partito ha chiuso le liste dei candidati. Il Fatto Quotidiano attendeva l’uscita dal Nazareno e riguardo Giusi Nicolini scrive: “L’ex sindaco di Lampedusa è amareggiata all’uscita dal Nazareno e non vuol rilasciare interviste video”. Due volti noti dell’isola, che avevano scalato gli indici di consenso popolare, ma nessuno dei due potrà ambire a rappresentare Lampedusa nel prossimo Parlamento. Uno si è ritirato, pare, dopo aver compreso d’esser stato sedotto ma che sarebbe stato abbandonato. L’altra non viene corteggiata ormai da tempo da quel partito per cui aveva fatto voto di fedeltà, malgrado le politiche sui flussi migratori, e che pare adesso l’abbia definitivamente scaricata.