James Kimberley Corden sale per la seconda volta sul palco del Madison Square Garden di New York. La serata si annuncia piena di aspettative, dopo le otto nomination ricevute da Jay-Z, rapper, imprenditore e produttore discografico statunitense e personaggio di spicco della East Coast. Grossa delusione per lui ma anche per l’altro superfavorito, Ed Sheeran, che si deve accontentare di due soli premi.
“The winner is…” sicuramente Bruno Mars, che ha aggiunto al suo già lungo elenco di premi e riconoscimenti, ben sei awards al suo ultimo “24K Magic” e al singolo “That’s What I Like”: Album of the Year, Record of the Year, Best Song of the Year, Best R&B Album e Best R&B Song. I premi Best Rap Song e Best Rap Album vanno a Kendrick Lamar, con il suo “DAMN”, che vince anche il Best Rap/Sung performance con “Lolaty” in duetto con Rihanna.
Di origini italiane, la canadese Alessia Cara, riceve l’ambito premio Best New Artist, mentre Tony Bennett, l’ultimo grande crooner americano riceve, con il valore di un premio alla carriera, il Best Pop Vocal Album per “Tony Bennett Celebrates 90”.
Best Pop Solo Performance per Ed Sheeran, che conquista anche il Best Pop Vocal Album con il suo quinto album in studio, “÷”, seguito dai Coldplay. Best Dance Recording per LCD Soundsystem e Best Dance/Elctronic Album per “3-D The Catalogue” dei Kraftwerk.
Best Rock Song per “Run” dei Foo Fighters, seguiti dai Metallica e K. Flay mentre il Best Rock Album va ai The War of Drungs con il loro “A Deeper Understanding”, seguiti da Mastodon, Metallica, Nothing More e Queens of the Stone Age. Ancora un riconoscimento per Leonard Cohen, morto nel novembre del 2016, il cui “You Want It Draker”, ultimo album dell’artista canadese, che affronta i temi della morte e di Dio, riceve il Best Rock Performance. Opera incompiuta del grande artista, l’album fu ultimato dal paziente lavoro del figlio Adam.