Il mondo onirico di Federico Fellini arriva al Museo Picasso di Málaga. Lo fa attraverso la mostra “E Fellini sognò Picasso”, una ricca selezione di disegni, film, fotografie e altri documenti del regista italiano. Il materiale sarà esposto contestualmente a dipinti, sculture e disegni di Pablo Picasso, attraverso un unico percorso. Questo permetterà di evidenziare le sensibilità e le ossessioni che sono state condivise da queste due icone del secolo scorso. Entrambi hanno affrontato i dilemmi umani come la sessualità, l’esaltazione della vita, l’esuberanza e la metamorfosi, molto spesso rappresentandoli in maniera unica. Per lo storico dell’arte e curatore della mostra Dottor Audrey Norcia, sia Fellini sia Picasso ci hanno lasciato “un corpus di opere colossali e visionarie”.
Il viaggio proposto dalla mostra inizia con “Il libro dei sogni”. Si tratta di una serie di quaderni, un’antologia onirica su cui Fellini disegnava e scriveva quanto aveva sognato su richiesta del suo psicanalista Ernst Bernhardt, discepolo di Carl Gustav Jung. Tra il novembre del 1960 e l’agosto del 1990, Federico Fellini riempì due grossi volumi con un vasto immaginario composto da personaggi e rappresentazioni che sono state la fonte di alcune delle scene indimenticabili dei suoi film. Lo stesso Pablo Picasso appartiene ai sogni del grande Maestro. La prima volta, scrive Fellini nelle sue memorie, gli apparve in sogno il 22 gennaio 1962. Era una scena accogliente, ambientata in una cucina calda e rassicurante, cui partecipò anche Giulietta Masina, la moglie. Fu il primo dei quattro sogni che permisero a Fellini di incontrare Pablo Picasso.
Il percorso narrativo della mostra si sposta a Roma, in quella Via Margutta dove entrambi gli artisti vissero, anche se in periodi diversi. Questo fu il luogo in cui si avvicinarono all’antichità classica e si forgiarono con immagini di resti greci e romani e di personaggi mitologici. Sulle tracce della potente presenza delle donne nel lavoro d’entrambi gli artisti, il pubblico è invitato a un viaggio onirico attraverso le loro opere. Le donne di Fellini e di Picasso sono rappresentate come figure divine e al tempo stesso terribili e sublimi, delicatamente sensuali e profondamente carnali, temperamentali e serene.
Per Fellini e Picasso, il circo era un altro regno che serviva loro da ispirazione e interazione con la cultura popolare. Era un universo irriverente in cui sorpresa, umorismo, inganno e trasformazione sono personificati da acrobati, arlecchini e pulcinella vari. La mostra vanta l’esposizione di opere di proprietà di diversi musei e istituzioni, quali la Fundación Almine e Bernard Ruiz, il Museu Picasso di Barcellona, il Musée Picasso di Antibes, la Cinémathèque Française e il Comune di Rimini, oltre a quelle provenienti da numerose collezioni private. La mostra è stata co-prodotta dalla Cinémathèque Française, la Fundación Almine e Bernard Ruiz-Picasso para el Arte, il Festival di Màlaga e il Comune di Rimini. All’interno della mostra, sarà proiettato un documentario del regista Isaki Lacuesta, realizzato utilizzando estratti dei film di Fellini. La mostra è aperta sino al 13 maggio 2018.