Nikolas Cruz, 19 anni, ieri è entrato nella Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland e ha aperto il fuoco su studenti e insegnanti con un fucile mitragliatore AR-15. È stato l’atto di follia più letale in una scuola pubblica americana dopo il massacro della Sandy Hook Elementary di Newtown, nel Connecticut, in cui nel 2012 furono uccisi 20 studenti di prima elementare e sei insegnanti. Nicolas Cruz – secondo quanto appreso dall’agenzia Reuters – ha indossato una maschera antigas mentre si dirigeva a scuola portando con se il fucile, numerose munizioni e granate fumogene, poi ha tirato un allarme antincendio, spingendo studenti e personale a riversarsi dalle aule nei corridoi. Cruz era stato espulso dalla scuola in cui è stato autore della strage. Il capo d’imputazione è di omicidio premeditato plurimo.
Il presidente USA Donald J. Trump alle famiglie delle vittime: “Siamo qui per voi e qualunque cosa possiamo fare per alleviare il vostro dolore la faremo. Oggi piangiamo per quanti hanno perso la vita ieri. Bisogna rispondere alla crudeltà con la gentilezza. Il nostro governo lavora gomito a gomito con le autorità della Florida per acquisire tutte le informazioni necessarie.” Forze dell’odio e del male, famiglia, vicinanza, preghiere per la pace e attenzione alla disabilità mentale tra i concetti ancora espressi dal presidente USA in conferenza stampa sulla strage di Parkland, ma nessun riferimento alla diffusione delle armi negli Stati Uniti e sulla detenzione di mitragliatore e munizioni con cui Nicolas Cruz ha ucciso 17 persone nella scuola che lo aveva espulso e ne ha ferite altre 14.