Navi della Marina turca hanno impedito oggi a Saipem 12000, la piattaforma navale di Eni, di rompere il blocco imposto da Ankara due settimane fa a largo di Cipro: lo hanno riferito esponenti del Governo di Nicosia, mentre continuano i tentativi di risolvere il contenzioso per via diplomatica. Secondo Victoras Papadopoulos, un portavoce dell’esecutivo cipriota, cinque unità turche hanno minacciato l’uso della forza costringendo il capitano della Saipem 12000 a tornare indietro.
Del contenzioso si dovrebbe discutere in occasione di un vertice dei capi di Stato e di governo dell’Ue in corso oggi a Bruxelles. Secondo fonti di stampa concordanti, il primo ministro della Grecia Alexis Tsipras e il presidente di Cipro Nikos Anastasiadis chiederanno una presa di posizione dell’Unione Europea. Del blocco nei confronti di Eni dovrebbe discutere anche il premier italiano, Paolo Gentiloni. La Saipem 12000 aveva in programma attività di perforazione per conto di Eni nel blocco 3 nelle acque della Zona economica esclusiva di Cipro. Dal 1974 la Turchia sostiene un governo nel nord dell’isola, non riconosciuto dall’Unione Europea.
Vincenzo Giardina – Agenzia DIRE
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