La Saipem 12000 dell’Eni rinuncia all’area di trivellazione concessa dal governo cipriota di Nicosia. Ieri la nave da installazione della piattaforma di trivellazione aveva tentato di aggirare il blocco militare a circa 30 miglia da Cipro ma le navi della Turchia avevano manovrato minacciando lo speronamento. Oggi il dietro front dell’Eni che ha ordinato al comandante della Saipem 12000 di dirigere in Marocco. La Turchia rivendica diritti in quell’area del Mediterraneo, malgrado i distretti siano ufficialmente di diritto del governo cipriota di Nicosia e non di quello turco – non riconosciuto – della stessa isola. La nave dell’Eni era stata bloccata da forza militare turca due settimane fa. Si era creato uno stallo al largo di Cipro e la lunga forzatura militare di Recep Tayyip Erdogan ha avuto la meglio in mare. Adesso la questione passa alla diplomazia, ma l’Unione Europea non ha manifestato fino ad oggi grande forza di pressione verso la Turchia per risolvere la vicenda. L’Eni aveva scoperto un ricco giacimento di gas nell’area per la quale aveva ottenuto concessione da Cipro.
Articoli correlati
La proposta di Erdogan: “Gerusalemme Capitale della Palestina”
L’idea era già apparsa sui social italiani la dove la narrazione mainstream non ha ancora fatto il lavaggio del cervello ai titolari di profili Facebook, Twitter e dintorni. Ma a lanciare la proposta adesso è [Leggi tutto l'articolo]
DuemilaVenti di guerra
di Mauro Seminara Ci siamo lasciati, prima delle festività natalizie, con un quadro che poteva apparire allarmistico ma che avevamo pronosticato con scientifica certezza. Una pausa forzata per Mediterraneo Cronaca, dovuta all’attuale impossibilità di informarvi [Leggi tutto l'articolo]
Libia, raid aerei a 300 Km da Italia
Mentre in Italia si discute di soluzioni per i rom e si battibecca su un bilancio dello Stato che non quadra per far rientrare, in piena recessione economica nazionale, la flat tax promessa in campagna [Leggi tutto l'articolo]
Commenta per primo