I Carabinieri dei Nas hanno eseguito una ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Palermo nei confronti di un medico accusato di truffa aggravata in danno all’Università ed al Policlinico. Le indagini, “svolte nei confronti di un docente universitario della facoltà di medicina e chirurgia dell’Università degli Studi di Palermo e di un medico ricercatore in servizio presso la stessa facoltà universitaria”, hanno infine condotto all’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo nei confronti del docente per oltre centomila euro.
A carico di entrambi gli indagati un “grave quadro indiziario per i reati di falso ideologico e abuso d’ufficio”, mentre a carico del medico ricercatore anche la “truffa aggravata in danno dell’Università degli Studi di Palermo”. Il ricercatore risultava impegnato da contratti a tempo determinato ed a tempo pieno che lo vincolavano per complessive 1.500 ore annue all’Università degli Studi di Palermo nel periodo tra il primo marzo del 2013 ed il 30 novembre del 2016. La realtà differiva però da quanto previsto dai contratti ed il ricercatore esercitava invece l’attività libero professionale “esterna non autorizzata”, oltre ad attività di consulenza per una nota multinazionale farmaceutica. Per il rapporto con la “Big pharma” il ricercatore aveva stipulato contratti di collaborazione, già dal 2012, per consulenze endocrinologiche retribuite”.
Stando alle dettagliate informazioni dell’agenzia di stampa Adnkronos, “l’indagine è scaturita da un accertamento effettuato il 23 febbraio 2016 presso il Dipartimento del Farmaco dell’ASP di Palermo, su segnalazione del Dirigente dello stesso, nel corso del quale è emersa l’esistenza di 204 pratiche irregolari inerenti piani terapeutici a base di ormone somatotropo (GH – ormone della crescita) prescritti illecitamente negli anni dal 2014 al 2016 dal ricercatore universitario a 133 pazienti, per una spesa complessiva di euro 849.789,86, utilizzando il formulario identificativo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico ‘’Paolo Giaccone’ di Palermo.”