Sabato 10 marzo, al largo delle coste della provincia di Agrigento, una vedetta ed un guardacoste d’altura della Guardia di Finanza hanno intercettato e fermato una imbarcazione di circa 6 metri, con a bordo 7 migranti. La piccola barca sarebbe partita presumibilmente dalle coste tunisine nella tarda serata di venerdì ed era diretta inequivocabilmente sul territorio agrigentino. Le Fiamme Gialle sono riuscite ad evitare che i migranti raggiungessero le coste siciliane. Con il migliorare delle favorevoli condizioni meteo marine, infatti, sono ulteriormente stati incrementati i controlli che impegnano giorno e notte i militari nell’azione di contrasto per evitare quello che ormai è conosciuto come il fenomeno degli “sbarchi fantasma”. L’intervento è stato possibile anche grazie al supporto di un aereo dell’Agenzia Frontex sul quale era imbarcato un finanziere, prezioso elemento per indicare le rotte e le modalità di svolgimento delle numerose traversate verso l’Europa.
L’imbarcazione, bloccata e condotta nel porto di Porto Empedocle, dopo i necessari rilievi è stata sottoposta a sequestro giudiziario dai finanzieri operanti. I migranti fermati, dopo gli accertamenti di rito, sono stati condotti presso l’Hotspot di Trapani dove saranno sviluppate ulteriori indagini di polizia giudiziaria volte a scoprire eventuali collegamenti con organizzazioni criminali dedite a questo tipo di traffici. Circa 24 ore prima dell’operazione delle Fiamme Gialle al largo delle coste agrigentine, circa 90 migranti tunisini avevano raggiunto Lampedusa ed erano stati condotti nell’Hotspot dell’isola. Struttura per migranti danneggiata dall’incendio appiccato dagli stessi harragas per raggiungere l’obiettivo del trasferimento dall’isola e dal quale erano in corso scaglionati trasferimenti. L’ultimo arrivo ha però compensato le presenze all’interno dell’Hotspot di Contrada Imbriacole.