di Roberto Greco
Cinico, distaccato, ma forse anche presuntuoso e, almeno un po’, misogino. Questo è il ritratto del professor Henry Higgins, protagonista maschile di My fair lady, adattamento de Il pigmalione, scritto da George Bernard Show. Sul palco, al fianco di Rex Harrison nel ruolo di Higgins, troviamo, nella parte dell’umile e incolta fioraia Eliza Doolittle, Julie Andrews. Reduce dal successo con The Boy Friend di Bob Wilson, versione americana del musical inglese in cui la debuttante Julie interpretò Polly, venne scelta per il ruolo di Eliza proprio per la popolarità che aveva raggiunto sui palchi di Broadway. La trama? Una scommessa. “La farò diventare una vera lady, nessuno di voi la riconoscerà”, queste le parole che il professor Higgins pronuncia accettandola. La storia è oramai nota a tutti, Higgins vincerà la scommessa e s’innamorerà di Eliza, anche se, forse, lo era stato dal primo istante.
Diretto da Moss Hart, commediografo e direttore teatrale statunitense, il musical vantava i costumi di Sir Cecil Beaton, fotografo e costumista inglese e le scenografie realizzate da Oliver Messel. 2717 repliche, che videro, nella seconda parte, la sostituzione del duo Harrison-Andrews con il ben più debole composto da Edward Mulhare e Sally Ann Howes. In cartellone a Londra, nel 1958, furono 2281 le repliche e la registrazione delle canzoni del musical, con il cast dell’edizione di Broadway, raggiunse la prima posizione nella Billboard 200 dove rimase per quindici settimane e negli UK Albums Chart per diciannove. Dal 1956 a oggi, diverse riproposizioni del musical hanno dominato i palcoscenici di tutto il mondo. Delia Scala e Gianrico Tedeschi, nel 1964, furono protagonisti dell’adattamento diretto da Sven Aage Larsen, che vedeva nel cast anche Mario Carotenuto. La versione italiana fu curata da Suso Cecchi D’Amico.
Nel 1964, George Cukor, imprime per sempre, nel nostro immaginario, la figura di Eliza. Avrà il volto e la voce di Audrey Hepburn, mentre Rex Harrison sarà di nuovo Higgins. My fair lady diventa un film e la scelta cadde sulla Hepburn perché la Andrews, in quel momento, non aveva ancora la sufficiente visibilità cinematografica di cui la società di produzione aveva bisogno. Consapevole della differenza vocale che c’era tra lei e la Andrews, la Hepburn accettò solo per non lasciare il ruolo a chi l’avrebbe sostituita: Elizabeth Taylor. La Hepburn fu doppiata, in tutte le parti cantate, da Marni Nixon, soprano, attrice e doppiatrice americana. La Nixon ha prestato la sua voce anche a Natalie Wood in West Side Story e alla stessa Andrews in Mary Poppins.