Buon compleanno, Beppe

Compie oggi 62 anni Beppe Vessicchio. La sua prima apparizione al festival, nel 1990, lo vide sul podio per dirigere "La nevicata del ’56", interpretata da Mia Martini e "Tu… sì", interpretata da Mango

In copertina: Giuseppe "Beppe" Vessicchio, nato il 17 febbraio 1956

di Roberto Greco

Giuseppe Vessicchio sorride sotto i suoi baffoni. Napoletano, classe 1956, è un musicista, arrangiatore, direttore d’orchestra, compositore e personaggio televisivo. Inizia realizzando dischi per Edoardo Bennato, Peppino Di Capri, Peppino Gagliardi e Lina Sastri. Si sposa con Enrica, dalla quale ha una figlia, Alessia. Dopo una proficua collaborazione con Gino Paoli, con il quale scrive Ti lascio una canzone, Coppi e Cosa farò da grande, partecipa a diverse produzioni televisive. Presenza fissa del festival di Sanremo dal 1990, negli anni 1994, 1997, 1998 e 2000 è premiato come miglior arrangiatore. Nel corso degli anni, Vessicchio, ha legato la sua immagine a quella del festival di Sanremo ma questo rappresenta solo una delle sue sfaccettature artistiche. Arrangiatore per Andrea Bocelli, Elio e le Storie Tese, Roberto Vecchioni, Zucchero, Avion Travel, Ornella Vanoni, Fred Bongusto, Ivana Spagna, Biagio Antonacci e Ron, ha diretto in mondovisione il concerto per orchestra suonato al Cremlino in onore di John Lennon. Socio dell’associazione Trenta Ore per la vita, spende parte della sua vita per le attività legate a questa associazione.

La nevicata del ’56 – Mia Martini – Courtesy of Rai

La sua prima apparizione al festival, nel 1990, lo vide sul podio per dirigere La nevicata del ’56, interpretata da Mia Martini e Tu… sì, interpretata da Mango. È proprio grazie alla sua costante presenza al festival di Sanremo che la frase : “Dirige l’orchestra il maestro Beppe Vessicchio” diventò un tormentone. Qualche anno fa, in una pausa dal palcoscenico dell’Ariston, Beppe Vessicchio si rese noto per una sua alquanto bizzarra passione: quella di essere riuscito a far cantare le piante. Il tutto partì dalla lettura, da parte di Vessicchio, di un articolo in cui si parlava dell’incremento della produzione di latte dovuto alla diffusione della musica all’interno della stalla. L’articolo proponeva, come caso, quello di una grande stalla industriale nel Wisconsin. Vessicchio decise, allora, di farsi prestare una serra da un amico pugliese. All’interno iniziò una serie di esperimenti sonori e psico-acustici. Il risultato, a suo dire, fu straordinario. “I pomodori sono stati i generi più ricettivi”, ebbe a dichiarare il maestro Vessicchio in quel periodo. Preferiamo quando si occupa di musica, maestro e, ci permetta, ha fatto un buon lavoro. Lasci fare ad altri il loro mestiere perché lei, il suo, lo sa fare benissimo. Auguri Beppe.

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