Post Primaverile Periodo Pasquale. Come mi sento dopo tutte queste P? Direi Piuttosto aPPesantita! Non tanto dal cibo (confesso che a casa nostra, per questo godurioso aspetto, è sempre Pasqua, Natale o compleanno; insomma non si perde mai occasione per cucinare, mangiare e festeggiare) quanto dai mille impegni quotidiani che in questo ultimo Periodo si sono moltiplicati. Con somma gioia ma altrettanta stanchezza. Ma anche voi, in questi giorni finalmente accompagnati dalla luce fino a sera inoltrata, non fate che sbadigliare?
I miei bocconi assetati d’aria sono frequenti e profumano di fragole, asparagi, piselli freschi, fave…
Sono assonnati e sognanti. A volte hanno il suono dell’avvicendarsi di onde e bambini sulla spiaggia, altre quello della pioggia, scrosciante, ancora prepotente.
In una casa sempre vestita a festa e con la tavola che straborda di piatti e libri a ruota, la “pazzia” primaverile prende forma. Una meravigliosa staffetta costringe i palati alle montagne russe: il brodo con le polpettine cede il testimone all’insalatona di riso, che lo passa alla besciamellosa pasta al forno la quale lo consegna repentinamente alla frittata di asparagi. Mi fermo qui. Troppi piatti? No, troppi pronomi relativi.
E “troppe P”, mi sono detta quel giorno in cui una mia cara zia, emigrata al nord, tornò con la novità della Pasta 8 P. La superficiale ricerca sulle, di certo ardite, origini della ricetta, non dà il risultato sperato: gli OTTO ingredienti che cominciano con la lettera P ci sono ma non corrispondono a quelli della ricetta della zia. Proverò a ricordarli tutti: penne, prosciutto, piselli, panna, porro, prezzemolo, parmigiano, pomodoro.
Buona? Ma sì. “Immagino” di sì visto che mi sono mai spinta tanto in là. “Ah ma come sei Purista e Precisina!” mi appellò la zia. Eh sì, avrò pure l’H nel nome ma lo confesso: mi mancano le P! E in questa stagione, nel ricordo di chi abbonda e chi pecca, nell’altalena di spiaggia e pioggia, di peccaminosi mattoni indigeribili e fresche insalate, io qualche P di quella ricetta la salvo.
Ed ecco uno di quei casi in cui vedere il piatto “mezzo vuoto” è da inguaribili ottimisti. O era il bicchiere?
Piatto o bicchiere che sia, vi serviranno entrambi quando vi metterete a tavola. È semplice e buona. Questo lo so!
Minestra di pasta e piselli
Preparazione
Versare un po’ d’olio in un tegame e rosolarvi il cipollotto affettato finemente.
Quando diventerà leggermente dorato, unire i piselli sgranati e aggiustare di sale e di pepe macinato al momento.
Lasciar insaporire per un paio di minuti e coprire con acqua. Lasciar cuocere a fuoco basso e a tegame coperto fino a quando diventeranno teneri.
A cottura ultimata, aggiungere un po’ d’acqua calda (senza abbondare), portare i piselli nuovamente a bollore e versare la pasta. Lasciar cuocere, mescolando di tanto in tanto.
Servire la minestra di pasta e piselli calda, accompagnandola, se gradito, con il parmigiano grattugiato.
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