“Io credo che una nostra proposta per mettere l’Italia in sicurezza vada fatta. L’esito del voto per ora sono due persone che litigano mentre l’Italia aspetta. Il punto per me è il seguente: o la Lega e il M5S fanno il Governo e si misurano con questa sfida, oppure il PD propone l’unica cosa politicamente accettabile. Governo di transizione e riassetto istituzionale”. Lo dice il ministro Carlo Calenda su Twitter.
Calenda: “Errore patto tra PD, M5S e Lega”
“Il titolo dato da Repubblica alla mia intervista è totalmente fuorviante. Basta leggere le risposte per comprendere che non ho mai auspicato un patto tra M5S, PD e LEGA, che personalmente considererei un grave errore. Sostengo invece che data la situazione di stallo e il peggiorare delle crisi internazionali occorrerebbe proporre un Governo di transizione appoggiato da tutte le forze politiche e una commissione bilaterale per rimettere mano alla legge elettorale e alle altre riforme incompiute”. Lo dichiara il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda in riferimento al titolo dato da Repubblica alla sua intervista.
Sandro Gozi: “Nessun accordo con M5S e Lega, neppure su riforme”
“Nessun punto d’incontro possibile tra M5S, Lega e PD su politica economica, diritti civili, né sul ruolo dell’Italia in Europa e nel mondo. Ancor meno nel campo delle riforme istituzionali. Questa è la verità! Difficile capire su quali basi un simile accordo potrebbe reggersi”. Così il sottosegretario alle Politiche europee Sandro Gozi in una nota.
Dario Parrini: “Da Calenda fughe in avanti”
“Calenda, nella sua intervista di oggi a Repubblica, fa molte considerazioni interessanti ed una fuga in avanti che non mi convince. Non penso infatti che nelle attuali circostanze il PD debba proporre la nascita di un governo appoggiato da tutti i partiti”. Lo dichiara Dario Parrini, commentando l’intervista del ministro Carlo Calenda. “Come abbiamo sottolineato più volte – sottolinea il parlamentare – non sta ora al PD indicare ipotesi di governo. In base ai risultati elettorali sono il primo partito e la prima coalizione ad avere il dovere di dire in tempi rapidi al presidente della Repubblica e ai cittadini se sono o meno capaci di formare un esecutivo. È evidente che un loro fallimento sarebbe un fatto di primario rilievo e non eludibile. Ma adesso abbiamo bisogno di chiarezza, non di scorciatoie”.