Sabato 28 aprile gli operatori ecologici di Lampedusa e Linosa, dipendenti del raggruppamento temporaneo di imprese Iseda, Seap e Sea, sotto il vessillo della Unità Sindacale di Base, incroceranno le braccia dando il via ad una intera giornata di disservizio. La causa è sempre la stessa, “cronica”, come definita dal sindacato: i dipendenti del RTI attendono ancora lo stipendio di gennaio, quello di febbraio e quello di marzo. Tra qualche giorno saranno quindi quattro i mesi di lavoro non retribuito agli operatori ecologici delle isole Pelagie. La ricorrenza delle mensilità non percepite cade in un labirinto di responsabilità che parte dalla Regione Sicilia e finisce nelle case dei dipendenti del raggruppamento, costretti a stili di vita contrari a qualunque logica costituzionale.
I ritardi, da parte della Regione Sicilia, nei trasferimenti dei rimborsi compensativi all’amministrazione comunale delle isole causa difficoltà finanziarie per le casse comunali che a sua volta non provvede con puntuale regolarità al pagamento delle fatture emesse dalle imprese appaltatrici. Queste ultime, legittimate dal contratto sottoscritto dalle parti, beneficiano della possibilità di fare impresa senza “giro cassa” ed omettono il pagamento dei salari ai propri dipendenti a causa dei ritardi del Comune di Lampedusa e Linosa che a sua volta paga il prezzo dei ritardi della Regione Sicilia. Il risultato rimane in danno agli operatori ecologici di Lampedusa e Linosa che devono sopravvivere, famiglie incluse, senza stipendio per quattro mesi.
Lunedì si sono incontrate le parti presso la Prefettura di Agrigento per la procedura di raffreddamento tra il raggruppamento temporaneo di imprese, il Comune di Lampedusa e Linosa e la sigla sindacale che rappresenta la massima parte degli operatori ecologici. Un tavolo richiesto dalla USB rappresentata da Aldo Mucci e con solerzia convocato dalla Prefettura ma che ha dato in verbale di fine riunione “esito negativo”. Il risultato, fallimentare, ha quindi dato il via alla concretizzazione del già avviato e proclamato stato di agitazione dei lavoratori che sabato 28 aprile spegneranno i compattatori ed incroceranno le braccia per l’intera giornata sulle isole di Lampedusa e Linosa. Lo sciopero dovrebbe comunque assicurare i cosiddetti servizi minimi che il sindacato rappresentato da Mucci attende vengano formalmente definiti prima della data di proclamato sciopero.