di Alfonso Raimo
Si annuncia una direzione sul filo di lana quella di domani in cui il Pd dovrà decidere se confermare o meno la fiducia a Maurizio Martina e quale linea tenere in vista delle ulteriori consultazioni al Colle. A quanto apprende l’agenzia Dire, circola in ambito parlamentare un documento promosso da Lorenzo Guerini e dai cosiddetti ‘renziani moderati’ che sostanzialmente impegna la direzione nazionale a non “contarsi” nella riunione di domani. Una spaccatura in questo momento, si sostiene nel documento, indebolirebbe il partito.
La ‘conta’ si sposta dalla direzione ai gruppi parlamentari
Il documento di Guerini che vorrebbe scongiurare la conta di domani in direzione riesce a innescare invece un’altra conta, quella della vigilia, nei gruppi parlamentari.
Sono parlamentari e non tutti membri della direzione, infatti, i firmatari del documento Guerini, che non sarà portato in direzione nazionale ma nasce come atto di indirizzo. Ciò detto, i renziani cantano comunque vittoria: abbiamo 120 parlamentari su 209 componenti, dicono.
Di contro l’area Martina, che riferisce altri numeri, posizionati sul filo di lana, con una sostanziale divisione a metà del parlamentino dem.
Renziani in difficoltà, Martina vuole chiarezza
L’impostazione dei renziani contrari alla conta interna al PD, a quanto risulta alla Dire, non viene accolta dalla composita area che fa riferimento a Maurizio Martina che vi legge, al contrario, il sintomo di una difficoltà dei renziani a mantenere la maggioranza in direzione e a gestire in termini politici una divisione così eclatante.
“I renziani vogliono scongiurare la conta perchè sanno che non riuscirebbero a reggere una spaccatura, anche se fosse a loro favorevole. Non si governa un partito procedendo di forzatura in forzatura, di spaccatura in spaccatura. Per il PD sarebbe un esito letale. Noi continuiamo a chiedere una discussione vera, che si faccia chiarezza e che si riconosca pienamente il ruolo di Maurizio Martina”, spigano fonti di area interpellate dalla Dire.
Dopo il ‘non expedit’ televisivo di Renzi, domenica sera da Fabio Fazio, i dirigenti vicini a Martina chiedono per domani una discussione vera e un chiarimento a partire dal ruolo del segretario reggente. Da questo punto di vista la direzione dovrà confermare la fiducia a Martina, riconoscendogli ovviamente piena legittimità nella fase delle trattative tra le forze politiche in vista della formazione del governo.
Ecco il documento dei parlamentari renziani:
“Siamo parlamentari eletti con il Partito Democratico e membri della Direzione Nazionale. Proveniamo da storie e percorsi diversi. Non sappiamo se il prossimo congresso ci vedrà sulle stesse posizioni o se, del tutto legittimamente, sosterremo altri candidati”, si legge nel documento.
“Pensiamo tuttavia che tre punti chiavi ci uniscano in modo forte:
1. Crediamo dannoso fare conte interne nella prossima Direzione Nazionale. È più utile riflettere insieme sulla visione che ci attende per le prossime sfide e sulle idee guida del futuro del centrosinistra in Italia.
2. Crediamo che lo stallo creato dal voto del 4 marzo sia frutto dell’irresponsabilità del Centrodestra e del Movimento Cinque Stelle che con la loro campagna elettorale permanente hanno messo e stanno continuando a mettere in difficoltà il nostro Paese.
3. Crediamo che il PD debba essere pronto a confrontarsi con tutti, ma partendo dal rispetto dell’esito del voto: per questo non potremmo assolutamente votare la fiducia a un governo guidato da Salvini o Di Maio. Significherebbe mancare di rispetto verso gli elettori e verso coloro che hanno creduto alle riforme realizzate negli ultimi anni e alle idee contenute nel programma con cui ci siamo presentati agli italiani.
Ci auguriamo che l’intera comunità del Partito Democratico sappia affrontare i passaggi difficili di questa stagione politica in modo coraggioso e il più possibile unitario”.
Guerini: “Appello all’unità, no alla tentazione della conta in direzione”
“Questo vuole essere un appello a trovare l’unità e a rifiutare la tentazione di una conta in direzione. Nulla più. La parte più importante del documento per me è questa. Dopodiché è chiaro che in questo spirito il documento deve essere ed è assolutamente aperto al contributo di tutti, senza nessuna chiusura o reticenza. Lo sforzo che vorrei tutti mettessimo in campo è solo questo: lavorare per non dividerci, per ricercare invece le ragioni e la forza della nostra unità”. Lo dice Lorenzo Guerini.